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Scienze politiche e delle relazioni internazionali, da 10 anni una scommessa vinta

Le ragioni del successo affondano le radici in una vicenda secolare, che ha la sua origine nella fondazione dell’Università Cattolica nel 1921
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Se dovessi fare un viaggio e ti indirizzassero a una agenzia che ha appena iniziato la sua attività, ti sentiresti più o meno sicuro rispetto a una che lavora da tempo nel settore?

Una domanda che potremmo applicare al corso di laurea triennale in Scienze politiche e delle relazioni internazionali operativo nella sede di Brescia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Il corso è attivo da 10 anni, un tempo sufficiente per consolidare la sua proposta formativa e per sfornare centinaia di laureati. Una scommessa vinta, che trova le ragioni del suo successo nel fatto che dieci anni affondano le loro radici in un tempo ben più lungo, una vicenda secolare, che ha la sua origine nella fondazione dell’Università Cattolica nel 1921.

«La tradizione è la garanzia del futuro», diceva Gustav Mahler. E i cento anni delle scienze sociali e politiche in Università Cattolica parlano di una storia fatta di discepoli, diventati maestri, che passano a loro volta il testimone alle nuove generazioni. Laureati dell’Università come Amintore Fanfani, Gianfranco Miglio, Ettore Rotelli, Romano Prodi, Roberto Ruffilli, Pierangelo Schiera, Alberto Quadrio Curzio, sono stati i pilastri delle scienze politiche in Italia.

Dalla Facoltà di Scienze sociali nata nel 1921, discende l’odierna Facoltà di Scienze politiche e sociali, all’interno della quale la classica impostazione multidisciplinare – fondata sulla compresenza di diritto, economia, scienza politica, sociologia e storia – si è arricchita negli anni di una specifica apertura agli studi internazionali.

È su queste prestigiose basi che poggia l’offerta formativa del corso di laurea triennale in Scienze politiche e delle relazioni internazionali, che si indirizza in modo specifico verso le caratteristiche di un territorio contrassegnato da un’economia fortemente internazionalizzata e con uno spiccato carattere sociale.

Una proposta che permette di acquisire gli strumenti interpretativi dell’analisi economica, giuridica, politologica, sociologica e storica. E punta a formare professionisti con un profilo orientato all'internazionalizzazione e al mercato, in grado di contribuire alla progettazione delle politiche pubbliche e alla gestione di organizzazioni profit e non profit.

I laureati, grazie a una preparazione solida e poliedrica in grado di superare la prova del tempo, sono particolarmente attrezzati per affrontare con successo la domanda di sempre nuove professionalità, funzionali ai costanti mutamenti della società contemporanea, con conseguenti buone opportunità di inserimento nel mondo del lavoro.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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