Mal di denti e gengive infiammate: ecco come intervenire

Come risolverli o sostituire gli elementi persi in 48 ore con l'implantologia a carico immediato
Sensazione di dolore alla masticazione, fastidi al caldo/freddo, al dolce/salato: il mal di denti si presenta spesso con sensibilità dentali ma anche con piccole fitte dentali, penetranti e circoscritte.
Parliamo del problema che può avere cause ed evoluzioni diverse con il dottor Paoloantonio Cavellini, responsabile degli Studi Mezzena, centri di odontoiatria avanzata nel territorio lombardo.
Mal di denti legati a carie o parodontite
La sensibilità dentale è spesso la manifestazione di una patologia in corso legata alla carie, causata da batteri che danneggiano le strutture dentali.
Esistono però anche altri tipi di batteri che causano un’infiammazione gengivale con rossori e sanguinamenti. In questo caso si parla di malattia parodontale o parodontite cronica che, a differenza delle carie, dà segni clinici (rossore e sanguinamento gengivale). Tuttavia solitamente non vengono segnalati i sintomi perché non c’è dolore fino alla fase terminale della patologia quando i denti sono irrimediabilmente compromessi per la eccessiva perdita ossea che porta alla mobilità dentale (piorrea).
Ad essere aggredito, in disturbi come la gengivite e la malattia parodontale, è il paradonto, ovvero l’apparato di supporto dentale costituito da gengiva e osso che sono la sede e il supporto delle radici dentali. Per chiarire, quindi:
• La gengivite è il primo campanello d’allarme. Bisogna prestare attenzione al colore rosso delle gengive e al sanguinamento, essendo la gengiva la parte superficiale del parodonto.
• La parodontite è la malattia del parodonto e si verifica quando non solo la gengiva è colpita ma anche l’osso sottostante con progressivo riassorbimento del supporto dentale e la conseguente mobilità dei denti fino alla perdita.
La buona notizia è che guarire è possibile se la malattia è curata in tempo. Queste problematiche, possono essere trattate in vari modi, ma per prima è fondamentale gestire la causa batterica che le genera. «Noi - spiega il dottor Cavellini - consigliamo sempre di sottoporsi inizialmente a terapia causale per agire sui batteri. Sono questi, infatti, i veri responsabili delle patologie orali e quindi del dolore ai denti e delle infiammazioni gengivali».

La devitalizzazione, come e quando va eseguita
Quando la sensibilità dentale è arrivata al punto che il dolore ai denti diventa ingestibile, probabilmente la parte vitale del dente è stata danneggiata in modo irreversibile.
Le cause potrebbero essere diverse:
• Carie profonda;
• Possibili interventi odontoiatrici ripetuti sul dente interessato, come otturazioni, ricostruzioni, rimozioni dell’amalgama o eccessiva preparazione dei denti da protesizzare;
• Traumi dentali, che portano alla scheggiatura, alla rottura del dente o alla frattura radicolare.
In questi casi, il dolore ai denti potrebbe manifestarsi inizialmente come ipersensibilità dentale e dolore nella masticazione. In seguito la patologia può causare gonfiore alla gengiva con fistole. Si possono verificare anche perdite di pus e cambiamenti di colore del dente.
Se l’infezione ha colpito la parte vitale - camera pulpare e canali radicolari - la devitalizzazione diventa l’unica strada percorribile.
A cosa serve la devitalizzazione
Devitalizzare serve a salvare il dente interessato e a eliminare definitivamente il dolore. L'operazione viene completata in un paio di sedute che si compongono di diversi passaggi.
• Anestesia locale del dente;
• Posizionamento della diga sul dente interessato al fine di isolare il campo operatorio da saliva e batteri;
• Rimozione della polpa dentale e di eventuali residui batterici nel canale radicolare;
• Disinfezione del canale radicolare e riempimento dello stesso con un materiale sterile ed inerte chiamato guttaperca;
• Chiusura dell’intervento sigillando il dente con un'apposita otturazione.

La riabilitazione a carico immediato post-estrattiva flapless
La devitalizzazione può essere uno dei trattamenti indispensabili per predisporre la bocca, colpita da carie o parodontite, a ricevere un intervento di riabilitazione protesica.
«Qualora i denti interessati siano irrimediabilmente compromessi vengono sostituiti tramite la metodica a carico immediato. Prima del trattamento si effettuano terapia causale e valutazione dei supporti diagnostici radiografico (status RX, T.A.C. cone beam, digital smile design) nonché dei modelli studio del caso. Tutto ciò può permettere di riabilitare la bocca in un unico atto chirurgico con tecnica flapless (senza bisturi). Durante la seduta si estraggono i denti non recuperabili e si posizionano gli impianti in titanio. Entro le successive 48 ore avverrà la consegna e l'avvitamento delle protesi fisse sugli impianti stessi» spiega il dottor Cavellini.
Grazie al team degli Studi Mezzena anche nelle situazioni più complicate sarà possibile ritrovare il proprio sorriso più naturale rapidamente e con soddisfazione.
Come funziona l’intervento? Ecco un caso degli Studi Mezzena
Il paziente maschio di 58 anni presentava una parodontite cronica aggressiva (piorrea) e risultava avere il 100% degli elementi di entrambe le arcate dentarie compromessi da un severo riassorbimento osseo orizzontale.

Dopo essere stato sottoposto al protocollo di terapia causale (igienizzazione profonda e settoriale con insegnamento di tecniche di mantenimento di igiene domiciliare) si è passati alla visione e allo studio dello status radiografico con la Tac Cone Beam e i modelli studio. Step successivo un’analisi fotografica digitale (Digital Smile Design) in modo da permettere un confronto con le foto storiche e preoperatorie del paziente. A completare il quadro per pianificare un trattamento risolutivo a 360 gradi, la raccolta dei dati dento-facciali e funzionali.
Il paziente, dopo aver compreso e accettato il piano di cure, è stato sottoposto alla riabilitazione chirurgica implanto-protesica. In un’unica mattinata sono stati estratti i denti ormai irrimediabilmente compromessi di entrambe le arcate, sono stati inseriti gli impianti (le radici artificiali). Una volta raggiunta la stabilità primaria delle radici artificiali, è stata eseguita l’impronta, sono state rilevate le relazioni occlusali e due giorni dopo consegnate le protesi totali fisse avvitate sugli impianti.

Infine, sono stati programmati appuntamenti periodici di controllo e gestione della causa batterica per mantenere la riabilitazione a lungo nel tempo.
Chi è il dottor Paoloantonio Cavellini
Il dottor Paolantonio Cavellini, Medico Chirurgo Odontoiatra, dal 1992 ad oggi dirige gli Studi Dentistici «Vito e Nadia Mezzena», centri di odontoiatria avanzata, con diverse sedi sul territorio lombardo. Dopo una lunga formazione in Parodontologia, Implantologia e Protesi dentaria portata a termine con i maggiori esperti internazionali, dal 2008 frequenta corsi di aggiornamento di «Advancing Dentistry» presso il Kois Center di Seattle USA, centro di eccellenza mondiale in riabilitazioni dento-facciali, fisse ed implanto-protesiche.
Presso lo stesso centro nel 2012 ottiene il titolo di «Graduate» e di «Prosthodontist Recognised Specialist» e nel 2015 quello di «Mentor» ed è membro del «Kois Center Alumni». Nella pratica professionale il dottor Cavellini si dedica a riabilitazioni implantari e dento-protesiche.
Contatti
Sito web: www.studimezzena.it
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