Come accedere ai fondi del PNRR
L’Italia si caratterizza per la presenza storica della piccola-media impresa le cui attività per la maggior parte non sono state in grado di aggiornarsi dal punto di vista della digitalizzazione dei processi. La crescita del Pil è ben al di sotto di quella che si registra in Francia, Germania e Spagna e la soglia di povertà ha raggiunto il 9,4% della popolazione contro il 3,3% del 2019, dati ancora più significativi se valutati in rapporto a quelli degli altri Stati dell’UE.
Il rischio di trovarsi in un futuro di bassa crescita da cui uscire risulta tutt’altro che semplice. Il piano nazionale di ripresa e resilienza rappresenta per le aziende italiane un’opportunità concreta, grazie anche alle agevolazioni dell’industria 4.0 2021. Fondamentale, a tal proposito, è avere al proprio fianco degli esperti di finanza agevolata come IBS Consulting, una società di consulenza di finanza comunitaria e agevolata attiva dal 1995. Consulenti esperti in finanziamenti europei capaci di seguire le aziende in tutte le diverse fasi e procedure finanziarie: un partner in grado di valutare la scelta del finanziamento migliore in un’ottica di medio-lungo termine, proprio come previsto nel PNRR.
Le missioni
Missione 1 – Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo
Per quanto riguarda la digitalizzazione dei processi, almeno il 20% della spesa complessiva del piano nazionale di ripresa e resilienza è dedicato a tale ambito, per investimenti e riforme nell’ottica di un «Futuro digitale in Europa». Indispensabile migliorare la connettività, motivo per cui è stata predisposta la fruizione delle formule di credito d’imposta r&s, in grado di incentivare gli investimenti digitali, ancora di più quando in sinergia con opzioni green. La strategia è definita non a caso «cloud first» e interessa interi settori dell’economia che necessitano di portarsi al passo con l’innovazione e la competitività dal punto di vista della digitalizzazione dei processi aziendali.
Il piano riguarda il rafforzamento delle competenze e degli strumenti digitali e coinvolge l’intera gamma di domini compresi i sistemi per la sicurezza informatica ma anche settori quali cultura e turismo, storiche eccellenze del Made in Italy. Le tecnologie digitali rappresentano il vero centro del piano industria 4.0 2021 in un’ottica di transizione dell’industria il cui obiettivo è quello di un allineamento agli standard europei ma anche la realizzazione di investimenti chiave in uno sviluppo a medio-lungo termine.
Le misure sono volte a garantire alle aziende, sia pubbliche che private, un sostegno in termini di liquidità economica reale, soprattutto alle piccole e medie imprese, che rappresentano la struttura economica di base necessaria a garantire la ripresa economica nel Paese. Agevolazioni che passano anche dalla nuova sabatini industria 4.0, che vede un contributo in conto interessi sia per i beni ordinari ma ancora di più per quelli digitali volti al miglioramento della competitività dell’impresa.
Ottenere i finanziamenti del piano transizione 4.0 rappresenta un’opportunità da cogliere, in quanto permette di conseguire investimenti sotto l’ottica digitale (ma non solo) capaci di migliorare la produttività dell’azienda e il suo posizionamento sul mercato.
Missione 2 - Rivoluzione verde e transizione ecologica
Il piano transizione 4.0 per quanto riguarda la Missione 2 si riallaccia all’European Green Deal e all’intento dell’UE di conseguire la neutralità climatica non oltre il 2050 e ridurre le emissioni di gas clima-alteranti, ovvero quelli che hanno portato all’effetto serra e al buco dell’ozono, del 55% rispetto ai dati del 1990 entro il 2030.
Considerando che il totale dei fondi messi a disposizione per l’Italia presenta un ammontare complessivo di 191,5 miliardi di euro gli incentivi 4.0 2021 dedicati all’ambiente sono davvero importanti. Gli interventi che saranno adottati dovranno andare in un’ottica di:
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Investimenti del tipo «From farm to fork»;
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Graduale de-carbonizzazione dei trasporti e mobilità di nuova generazion;
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Adozione di misure volte al miglioramento della qualità dell’aria e della forestazione urbana;
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Miglioramento dell’efficienza energetica e antisismica di tutte le strutture abitative: pubbliche, private e produttive. Questo tipo di interventi si è tradotto con l’estensione dell’Ecobonus 110% al 2022;
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Monitoraggio e miglioramento della qualità delle acque, sia interne sia marine, in modo da contrastare l’inquinamento;
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Attuazione di misure preventive per prevenire rischi idrogeologici e sismici.
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Riconversione delle modalità di produzione e di trasporto secondo un sistema di energia sostenibile;
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Investimenti per l’economia circolare: settore dei rifiuti e delle fonti energetiche rinnovabili.
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Misure a sostegno per il settore agricolo in un’ottica di transizione ecologica e, per la zona di Taranto, per il miglioramento delle condizioni dell’industria siderurgica;
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Valorizzazione del patrimonio culturale, paesaggistico e naturale italiano, uno dei più importanti a livello mondiale;
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Misure fiscali vantaggiose per le imprese sostenibili.
Gli incentivi industria 4.0 2021 vanno in un’ottica sempre più ecologica e per le aziende è fondamentale approfittarne per stare al passo coi tempi e avere un miglior andamento economico, non solo nel breve periodo ma anche in quello medio-lungo.
Missione 3 – Infrastrutture per una mobilità sostenibile
Gli incentivi industria 4.0 del piano nazionale di ripresa e resilienza vanno nell’ottica di ridurre le emissioni di CO2 e gas clima-alteranti, un numero importante dei quali è prodotto proprio dal settore dei trasporti e dall’industria ad esso connessa. L’obiettivo è quello di realizzare una mobilità che presenta un de-carbonizzazione e sistemi di nuova generazione in modo da ridurre le emissioni di gas inquinanti del 55% entro il 2030. Gli interventi previsti sono:
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Completamento dei corridoi TEN-T per quanto riguarda la rete ferroviaria e realizzazione di sistemi ad alta velocità per il trasporto di passeggeri e merci.
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Miglioramento della rete stradale e autostradale, ponti, viadotti e portualità, la vera spina dorsale per i collegamenti interni nello Stivale.
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Sviluppo di una logistica integrata.
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Implemento di una mobilità sia pubblica sia privata in un’ottica di sostenibilità.
Gli incentivi 3.0 2021 interessano in maniera importante i progetti più innovativi e quindi pensati in un’ottica green e di digitalizzazione dei processi aziendali. Risultano agevolate le aziende che presentano un’attenzione in più rispetto a tali fattori attraverso il credito d imposta r&s anche nel per quanto riguarda il settore dei trasporti e automotive.
Il piano nazionale transizione 4.0 è volto, quindi, a far investire le aziende nazionali per implementare l’occupazione e l’innovazione secondo un miglioramento della situazione economica e dell’attenuazione delle disparità sociali. Il settore dei trasporti è cruciale anche in tal senso dal momento che è uno di quelli dove il divario tra Nord e Sud del Paese è maggiormente evidente e necessita maggiormente di essere colmato. Investire oggi significa ottenere un ritorno, economico e non solo, in un domani che è vicino. A patto di avere gli strumenti per poter avere il credito adesso con il piano di transizione 4.0.
Missione 4 – Istruzione e ricerca
Vediamo quali sono più nel dettaglio gli obiettivi, e le conseguenti linee guida della Missione 4, a cominciare da quanto previsto per l’istruzione:
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In Italia la percentuale di giovani tra i 30 e i 34 anni che possiede una laurea o un titolo terziario è sensibilmente al di sotto della media europea ed è del 27,6% contro il 40% di quella UE. A essere più istruite sono le donne (33,8%) che alzano il dato in maniera considerevole (solo il 21,6% degli uomini risulta in possesso di tali titoli). L’obiettivo del PNRR è di implementare il dato italiano portandolo allo standard europeo.
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Promuovere l’istruzione, valorizzando il patrimonio italiano anche da un punto di vista storico.
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Adeguare la digitalizzazione dei processi e degli strumenti di apprendimento agli standard e alle esigenze delle imprese in modo che risultino competitive a livello internazionale.
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Implementare la formazione in ambito digitale.
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Promuovere il diritto allo studio e attivare misure di sostegno al contrasto dell’abbandono scolastico.
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Riqualificare e formare il personale docente.
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Migliorare la qualità degli ambienti di apprendimento, adeguando le infrastrutture scolastiche e universitarie
Per quanto riguarda la ricerca gli obiettivi della Missione 4 prevedono una riqualificazione non solo dal punto della formazione del personale coinvolto ma anche delle infrastrutture con la creazione di Lab Tech & Innovation Ecosystems. Altra misura importante, in modo da venire incontro soprattutto al lavoro femminile, è quella del potenziamento degli asili per i bambini da 0 a 6 anni e delle strutture per l’infanzia.
Missione 5 – Coesione e inclusione
La pandemia ha messo in evidenza gli squilibri sociali presenti. A essere sotto pressione sono soprattutto le donne e i giovani. Il Piano di Rinascita e Resilienza ha come obiettivo quello di definire e attuare politiche per migliorare la condizione di profondo divario che c’è tra le generazioni, il quale si è accentuato con l’emergenza Covid-19.
In Italia la situazione è ancora più delicata dal momento che a fronte di una popolazione «poco giovane» per la quale è importante intervenire con misure di tutela e inclusione. Perché è proprio questa fascia d’età ad avere un compito e un peso importante in un futuro non lontano nel tempo: quello della resilienza oltre che della rinascita del Paese.
A essere in difficoltà non sono solo i giovani ma anche gli anziani, l’Italia presenta infatti un importante numero di persone non autosufficienti, per le quali sono previsti sostegni importanti, così come per le persone con disabilità. L’obiettivo è quello di creare una società in cui ogni individuo possa realizzarsi al meglio e dare il proprio contributo in quanto risorsa.
Il Covid ha inoltre accentuato il divario interno alla popolazione in termini di povertà assoluta. Sono emerse forti disparità tra Nord e Sud dove questo elemento è ulteriormente accentuato.
Per comprendere al meglio quali sono gli obiettivi complessivi del PNRR vediamo insieme quali la Missione 5 si propone di raggiungere.
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Promozione dell’occupazione giovanile per raggiungere i livelli della media europea secondo una politica di coesione e inclusione.
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Gli investimenti sono indirizzati in modo particolare al Mezzogiorno dove il divario, anche dal punto di vista di una società inclusiva è più ampio rispetto al resto del Paese.
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Misure di sostegno per l’implemento di strutture per l’infanzia e gli asili nido.
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Misure per gli anziani non autosufficienti e per le persone con disabilità.
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Riqualificazione delle strutture urbane in modo da prevenire il degrado soprattutto nelle periferie delle città.
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Sostegni economici a favore delle transizioni occupazionali.
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Politiche volte a una maggiore sicurezza dei cittadini, anche dal punto di vista giudiziario.
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Promozione di politiche inclusive a favore dello sport, uno strumento importante per favorire l’inclusione sociale.
Il PNRR è un’occasione per migliorare e far rinascere l’economia italiana. Per arrivare a conseguire questo importante obiettivo è necessario l’impegno e il coinvolgimento di tutti i cittadini. Ecco perché una società inclusiva rappresenta un elemento favorevole all’economia su cui vale la pena investire.
Missione 6 – Salute
Vediamo meglio quali sono le misure che la Missione 6 del Piano di Rinascita e Resilienza mette in atto:
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Investimenti, misure organizzative e di politica industriale di medio-lungo termine a sostegno del SSN.
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Politiche per migliorare la qualità dell’assistenza e la capacità ricettiva degli ospedali, a cominciare dai letti in terapia intensiva. Potenziamento dei servizi volti a una risposta tempestiva verso le patologie infettive, le patologie che presentano un’alta mortalità e le emergenze sanitarie.
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Politiche di digitalizzazione dell’assistenza medica ai cittadini mediante la promozione del fascicolo sanitario elettronico e la telemedicina.
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Investimenti per superare le problematiche legate alle RSA.
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Sostegni alla ricerca medica, immunologica e farmaceutica.
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Rafforzamento delle politiche di prevenzione, sia grazie agli strumenti digitali sia attraverso la realizzazione di strutture del SSN più prossime ai cittadini.
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Integrazione tra politiche sanitarie, sociali, digitali e ambientali.
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Politiche a tutela del personale sanitario.
Le misure a sostegno della salute, come si può notare, sono a tutto tondo e si inseriscono all’interno dei principi fondanti del PNRR, ovvero digitalizzazione, tutela dell’ambiente e promozione di una società inclusiva. Il settore sanitario non poteva non disporre di soluzioni ad hoc.
La consulenza di una società come IBS Consulting si rivela, quindi, cruciale per la gestione di tutte le pratiche legate al PNRR che presentano criteri complessi e precisi.
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