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Chirurgia plastica e ricostruttiva al servizio dell'oncologia

L’esperienza del dottor Alberto Gaetano Riboldi raccontata dalla casistica di una vita trascorsa al servizio dell’oncologia
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Una specialità di cui si parla molto

È uno dei settori più in voga degli ultimi anni, il più ambìto nel mondo della medicina, tutti ne parlano e tutti la vogliono. È virale su tutte le piattaforme social, sempre attuale e in cerca di nuovi trend: stiamo parlando della regina delle specialità mediche ovvero la chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica.

Si tratta di una specialità complessa e affascinante, straordinariamente difficile e sottovalutata allo stesso tempo. La disciplina, infatti, non si esaurisce in trattamenti estetici quali botulino e filler, non riguarda solo mastoplastiche e liposuzioni, bensì abbraccia un campo molto ampio di materie: in primis, la ricostruzione.

Ricostruire ciò che è stato demolito e farlo con proporzione e arte, è il cuore di questa disciplina. Nonostante ciò, quello che emerge nell’opinione pubblica è tutt’altra immagine.

Le testimonianze concrete

Nell’esperienza di quasi vent’anni di direzione del reparto di chirurgia presso la Clinica Città di Brescia, il dottor Alberto Gaetano Riboldi ha messo l’arte della chirurgia plastica a disposizione di moltissimi pazienti affetti da tumore, compiendo la missione “vitale” della disciplina, ovvero restituire alla persona l’aspetto e la funzionalità persi a causa di malattie e/o incidenti.

Ridare a RF, 28 anni, il sorriso - dopo che le era stato diagnosticato un tumore mammario di malignità elevata - per averle demolito e ricostruito in un unico tempo la mammella asportata, è stato un obiettivo fondamentale. «Ho seguito la storia di RF per 3 anni, sino a conclusione del programma chemioterapico e dopo 12 mesi, confermata la guarigione, ho concluso il percorso con ricostruzione del complesso areola capezzolo - racconta il dottor Riboldi -. La sua vita è cambiata per sempre, ma la chirurgia plastica ha ridotto drasticamente i tempi di guarigione e ha dato un nuovo, bellissimo aspetto alla giovanissima paziente».

E poi c’è FB, 55 anni, con esteso tumore ulcerato e perforante della guancia destra, trascurato nel tempo, «ormai quasi rassegnato dopo un ciclo di radioterapia senza risultati, intimidito e vergognoso del suo aspetto, quando nel 2022 ha deciso di rivolgersi a me - prosegue il medico -. Attraverso una tecnica complessa si è potuto asportare completamente il tumore e ricostruire in modo esteticamente apprezzabile l’aspetto estetico e funzionale del suo viso, impiegando semplicemente tessuti trasferiti da altre parti del corpo per chiudere il danno dell’asportazione. Oggi FB, completamente guarito, sorride e ha perso quella timidezza che il tumore gli aveva generato, acquistando nuovamente fiducia in sé».

Infine, grandi soddisfazioni sono pervenute anche dall’applicazione della dermo-oncoplastica, materia interdisciplinare consolidata nel tempo dal dottor Riboldi.

«Porto ad esempio il caso di GV, 45 anni, che si è presentata alla visita con una lesione tumorale della palpebra inferiore infiltrante i tessuti orbitari - prosegue il chirurgo -. Dopo ampia demolizione ho ricostruito con tessuti di vicinanza alla lesione, ottenendo un risultato esteticamente ineccepibile utilizzando le pieghe cutanee per nascondere le cicatrici. Anche in questo caso la paziente ha riacquistato piena funzionalità e fiducia del proprio aspetto».

«Molti miei casi sono repertoriati sul mio profilo social di instagram @ildottoreconsiglia, dove spiego e illustro alcuni esempi di ricostruzioni, di interventi, e anche di medicina estetica», conclude il dottor Riboldi.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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