Business and finance, una laurea internazionale per le imprese bresciane

Una laurea innovativa, ideata a partire da uno studio delle esigenze formative del territorio, unica rispetto all'offerta dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Il corso triennale in Business and finance – promosso a Brescia dalle facoltà di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative e da Economia e Giurisprudenza – ha mantenuto le promesse. Prima laurea di area economica e finanziaria a rispondere in modo mirato alle esigenze del distretto imprenditoriale bresciano: un tessuto di piccole e medie imprese fortemente coinvolte nel processo di internazionalizzazione e di digitalizzazione.
Lo si deduce anche dall’attrattività che ha esercitato verso gli studenti internazionali, che era uno degli obiettivi fondamentali nel proporre il corso in lingua inglese: gli studenti del primo anno che arrivano da altri Paesi sono più di quelli italiani, il 52% provenienti da 17 Stati di origine diversi.
C’è Ivan che arriva dalla Federazione russa, Melisa dalla Turchia, May dal Marocco e Natalija dal Montenegro, altri quattro giovani dalla Bulgaria, e poi Croazia, Serbia, Montenegro, Romania, Azerbaigian, Germania, Brasile, Cina, India e Pakistan. Giada arriva dall’Honduras, accompagnata dal papà parmense, emigrato più di venticinque anni fa per lavoro e ora fiero di lasciare la figlia a Brescia per studiare finanza.

«L’esperienza di questo primo anno di corso è stata molto positiva» spiega il preside di Economia e Giurisprudenza Marco Allena. «La scelta di Brescia e il tipo di laurea proposto sono stati dettati dal fatto che, essendo la città tra le principali province industriali italiane e tra le più ricche dal punto di vista del tessuto, dell’inventiva e dell’imprenditoria, è quella con le maggiori aperture all’estero. E quindi è duplice il beneficio di una laurea come questa. Per chi viene dall’estero, perché si trova in una realtà aperta all’Europa e al mondo, e per chi, italiano, perché si apre ai mercati internazionali in una laurea tutta votata all’economia».

Un concetto ribadito dal preside di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative Giovanni Petrella: «L’offerta didattica si caratterizza proprio per la combinazione dell’anima finanziaria e dell’anima economico-giuridica. E quindi il contenuto didattico del corso mette insieme lato finanziario, economico, giuridico e internazionale. Punti di vista diversi che sono preziosi per gli studenti».
Questa è una ricchezza che l’Università Cattolica dovrà coltivare sempre più perché, come dice il professor Allena, «è l’unica università italiana che copre praticamente tutti i rami del sapere e, quindi, meglio di altri è in grado di offrire nuovi corsi che siano frutto della combinazione di competenze diverse».

Tant’è vero che nel campus di Brescia dell’Ateneo c’è un’altra laurea, questa volta magistrale e sempre in inglese, Applied Data Science for banking and finance, che è frutto dell’alleanza tra Scienze bancarie, finanziarie e assicurative e Scienze matematiche, fisiche e naturali. Una proposta che unisce il contenuto finanziario con una prospettiva più quantitativa, molto vicina all’analisi dei big data, all’intelligenza artificiale e al machine learning. «Una laurea che sta avendo un ottimo successo sul lato del collocamento professionale e lavorativo degli studenti» afferma il preside Petrella.
Sia per Business e finance che per Applied Data Science for banking and finance la scelta di Brescia si è rivelata un valore aggiunto per gli studenti internazionali, come fa notare il professor Allena. «Se ragioniamo secondo una mentalità internazionale, la città è a mezz’ora di treno dal capoluogo lombardo e, per uno studente che venga da un altro continente, una laurea presa qui è come una laurea conseguita a Milano». Per questo motivo, da un punto di vista internazionale è indubbiamente un punto di forza.
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