Uso Mompiano e il calcio per i ragazzini
Sono Lino Fasani, presidente della società sportiva Uso Mompiano di Brescia. Rispondo alla lettera pubblicata dal vostro giornale in data 16 novembre 2012. Preciso che la risposta da parte della società arriva solo ora perché ho ritenuto doveroso confrontarmi prima con l'autore della lettera. Prima di tutto intendo presentare la nostra società: l'Uso Mompiano è una associazione sportiva dilettantistica con la sede situata all'interno dell'Oratorio della Parrocchia di San Gaudenzio di Mompiano. La parola «Oratorio» è alla base della nostra attività. Lo scopo dell'Associazione è nel nostro Statuto: «Perseguire, attraverso la pratica diretta dello sport, la crescita dei giovani, per responsabilizzarli all'autodisciplina, al sacrificio e al sapersi gestire e rapportare con gli altri, con un disegno globale di educazione alla vita e con richiamo ai "valori morali" che sono patrimonio comune e dell'Oratorio».
Gli atleti iscritti quest'anno sono 251 per il calcio, ripartiti su 10 squadre e 28 per la pallavolo femminile, ripartite su due squadre. I volontari che collaborano sono circa 50 fra consiglio direttivo, allenatori e dirigenti accompagnatori. È giusto sottolineare, che questi volontari sono al servizio dell'Uso Mompiano gratuitamente, senza alcun rimborso spese. Ritengo siano numeri paragonabili a quelli di un'«azienda» di importanti dimensioni; noi non siamo una azienda, semplicemente una associazione di volontariato che vuole fare qualcosa di buono per la collettività.
Negli ultimi cinque anni l'Uso Mompiano ha ampliato il suo numero di iscritti da 150 del 2007 a 251 del 2012. Cosa può essere successo? Non spendiamo nemmeno un euro in pubblicità, la nostra migliore pubblicità è il passaparola fra i ragazzi. Ma allora al Mompiano non si sta così male! Questo passaparola ha avuto come conseguenza, in una delle nostre squadre (giovanissimi B - 1999) di raggiungere quota 27 iscritti. Perché l'Uso Mompiano ha accettato la sfida? Perché noi operiamo all'interno dell'Oratorio e accogliamo tutti coloro che hanno voglia di giocare e certamente non per avere una quota di iscrizione in più. Tutti hanno diritto a divertirsi e noi come minimo garantiamo loro l'opportunità di fare due allenamenti settimanali da 2 ore cadauno.
Potrei scrivere altre 100 righe sulle cose belle che facciamo; nel fare tante cose possiamo sbagliare. Riconosco il fatto che il bambino non ha mai giocato nelle partite ufficiali. È giusto sottolineare che la società aveva già dato indicazioni agli allenatori, in occasione dell'ultima riunione tenutasi il 30 ottobre, di redigere un resoconto sulle convocazioni degli atleti alle partite di campionato in modo da tenere monitorata la presenza di tutti i ragazzi. Mi permetto di manifestare il mio dispiacere perché il genitore ha inviato ad un giornale quella lettera prima ancora di segnalare il suo disagio o quello del figlio, all'allenatore o al responsabile di settore o al direttore sportivo o al presidente.
Nella lettera si presenta un mondo del calcio pieno di ipocrisia e di falsità. Ritengo sia una verità solo parziale. La stragrande maggioranza dei genitori ringrazia le società di calcio per il grande lavoro di crescita che fanno per i loro figli e non solo a livello sportivo. Ma, prima e oltre il parere dei genitori, bisogna comunque dire che, per quanto malato, il calcio è meglio dei videogiochi, di Face Book, delle birrerie, delle sale scommesse e di tante altre situazioni che vengono offerte ai ragazzi. Per noi dell'Uso Mompiano l'importante è che i ragazzi si divertano e che partecipino all'attività che proponiamo; la vittoria è un obiettivo come tanti altri, ma non è il nostro scopo primario (è sufficiente consultare le classifiche dei campionati dove partecipiamo).
Inoltre segnaliamo a tutti i lettori che la nostra società è senza scopo di lucro e, a livello amministrativo e contabile, senza averne l'obbligo fiscale, redige ogni anno, grazie ad uno studio commercialista bresciano, un bilancio e lo rende pubblico nella annuale assemblea dei soci (tutti possono diventare soci). Ogni euro ricevuto o speso viene regolarmente contabilizzato, invito quindi a valutare attentamente l'utilizzo di parole come «intascare», che nell'uso comune della lingua italiana lascia spazio a pesanti fraintendimenti.
Per ultimo vorrei fare un'annotazione anche al direttore del Giornale di Brescia: a mio giudizio la pubblicazione di una lettera con contenuti accusatori «pesanti» nei confronti di un soggetto di cui viene esplicitamente riportato il nominativo e che può avere effetti devastanti per l'immagine pubblica dello stesso (nel caso l'Uso Mompiano società di volontariato) servirebbe maggior attenzione, prudenza e necessità di preliminare verifica e confronto.
Lino Fasani
Presidente Uso Mompiano
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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