Un’originale idea per risolvere il rebus dei regali

Arriva il Natale e con lui fa capolino il rito dello scambio dei regali. Ci si trova per un momento conviviale tra parenti, tra amici, tra colleghi ed il rituale ha inizio. Ogni anno, per me, ma forse non solo per me, diventa più difficile trovare cosa regalare. Abbiamo tanto e quindi, spesso non è facile individuare quello che il destinatario del dono desidera o quella cosa «inusuale» perché il «ricevente», all’apertura del pacchetto, spalanchi bocca o occhi, o, meglio se entrambi. La fatica è proporzionale al numero dei partecipanti al convivio. Il risultato è che regaliamo o riceviamo così tanto di cui, una buona parte, spesso, accantoniamo o che ha poco valore. Naturalmente, anche la ricerca «dell’oggetto» da acquistare richiede non poco dispendio di energie. Sono quindi rimasta colpita quando un’amica mi ha raccontato la scelta fatta nell’ambito della sua famiglia. Ad ogni persona del gruppo viene chiesto di compilare una lista, che è pubblica, di tre «desideri». Si procede quindi all’estrazione dei nomi a due a due. Questi saranno i membri della coppia che scambieranno tra loro i doni, così come la sorte ha deciso. Basta tanti pacchetti, basta disperdere in tanti piccoli rivoli le proprie energie. Chi riceve, avendo solo tre possibilità, dovrà concentrarsi su cosa veramente desidera o di cosa veramente ha bisogno. Chi regala, dal canto suo, potrà soddisfare un desiderio/bisogno in modo più appropriato dato che spenderà lì tutto il budget destinato ai vari regali. Anche la scelta richiederà molta accuratezza tenuto conto che quello sarà l’unico dono che la persona riceverà. Al di là di tutte le parole, a me sembra un modo che ci porta dalla direzione del «fuori» a quella del «dentro». Dalla dispersione alla concentrazione e, di questi tempi, direi che non è poco.
// Tiziana TreccaniCalcinato
Gentile lettrice, forse l’idea che suggerisce attraverso la sua lettera arriva fuori tempo per questo Natale ma le buone idee in generale non hanno data di scadenza… Il rito del regalo da tempo ormai rischia di essere compulsivo finendo con l’oscurare tutto: il senso del dono (preferisco usare questo termine in occasione del Natale) e il senso della festa cui si associa. Ben vengano, dunque, le proposte che ci consentano di recuperare, almeno in parte, entrambi. Per essere più sereni nelle scelte, comunque, penso che il dono vada considerato come un incontro tra il legittimo desiderio di soddisfare le aspettative di chi lo riceverà, e il piacere di sorprenderlo con una nostra scelta o un nostro pensiero personali. Ma il tutto ha sempre a che fare con la gratuità: che non impone e non pretende. Fatto e accolto in questo spirito, il dono avrà sempre un valore. Per questo, a ragione, a volte basta solo il pensiero. (g.c.)
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