Una notte da... incubo in Val Palot
Nei ricordi dell'infanzia la Val Palot era un luogo tranquillo, un'oasi naturale nella quale trascorrere ore serene con la mia famiglia.
Il silenzio permetteva di ascoltare il continuo mormorio del ruscello ed il suono del vento; ci si sdraiava sull'erba pulita per rilassarsi e giocare. A vent'anni di distanza sono ritornato per trascorrere un week end in tenda, ma sono rimasto profondamente deluso dallo spettacolo che ho trovato.
Accedere all'area campeggio ed allestire una tenda costa 7,50 euro al giorno. Altri 5 euro si sborsano per utilizzare uno dei tavoli di legno dislocati sulla riva del ruscello. Ma a fronte del prezzo pagato i servizi offerti sono scadenti e non all'altezza. In primo luogo mancano toilettes in numero proporzionale ai visitatori (circa un migliaio nei fine settimana estivi), dato che sono disponibili solo 4 bagni chimici all'entrata, più 2 del bar all'ingresso.
Così, molti incivili «utilizzano per i loro bisogni» il bosco, ormai pieno di carta igienica dietro ogni angolo.
Gli alberi sono depredati da coloro che ne rovinano i rami in cerca di legna, poiché anche quella a pagamento all'entrata (5 euro a cassetta); i falò sono accesi in maniera selvaggia anche sotto le piante senza alcun rispetto per l'ambiente e la sicurezza.
Totalmente assente è il servizio d'ordine, soprattutto la notte. E così, compagnie di giovani, che scelgono volutamente questa valle, lontana dalla quotidiana routine, solo per sballarsi e per riempire il vuoto delle loro vite con fumo ed alcool, spesso non rispettano le regole di comune convivenza e disturbano incondizionatamente gli altri nelle ore notturne, rovinando le vacanze di molte famiglie che dubito torneranno qui per cercare tranquillità e riposo con i loro bambini. Tutto ciò è dovuto al fatto che all'ingresso del parco non vengono registrate le generalità delle persone che vi accedono. Infine, la domenica parecchi gruppi pagano 5 euro per utilizzare un tavolo per la grigliata; ma essendocene pochi, sono costretti letteralmente a correre per accaparrarseli.
Forse sarebbe proprio il caso che si pensi di battere meno cassa e salvaguardare una vallata che merita più rispetto e cura, manutenzione e servizi.
Mirko Berlinghieri
e Nicoletta Furnari
Ospitaletto
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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