Una linea rossa per i «passeggeri» in metropolitana
Riprendo quanto apparso su queste pagine qualche tempo fa «Disabili e trasporti - Perché devo pagare il ticket della metro anche senza usarla?» a firma «Emmeffe - Brescia», in cui un lettore, pensionato, invalido e «utente» della metropolitana cittadina, lamentava di essere costretto a pagare il biglietto per il trasporto pubblico metropolitano - a stretto rigore di regolamento Brescia Mobilità versione 19.12.2013, art. 6 - sul solo presupposto dello «sconfinamento» oltre la linea rossa presente in ogni stazione. E così pure, nel novero dei costretti… il suo accompagnatore, l’accompagnatore di un minore, o qualsiasi altro individuo, in caso di ripensamento. La questione sollevata, non mi pare di poco conto. In sostanza sembra che lo status di «passeggero», in caso di disabilità come in altri casi analoghi, venga attribuita dal vettore (e con essa sorga un - preteso - diritto alla riscossione del prezzo del biglietto), sulla base di una mera presunzione: ossia, per il sol fatto di aver varcato una linea di demarcazione! Forse che proprio Brescia mobilità si sia scordata - per esempio - che in ognuna delle stazioni del metrò sono installati pratici distributori automatici di bevande e vivande calde e fredde? È mai possibile che un cittadino bresciano o un turista non possano varcare la linea rossa - si pensi a un’assolata giornata agostana - animati dal solo desiderio di refrigerio, e con… buona pace della carrozza? E invece… nessun rilievo - in maniera quantomeno sorprendente - viene attribuito all’effettiva fruizione del servizio da parte dell’utente e alle prestazioni corrispettive che dovrebbero caratterizzare il contratto di trasporto di persone. «Un cittadino» solo dopo essere salito in vettura potrebbe essere considerato - a ben vedere, solo allora - «un passeggero». In ultima analisi, l’osservazione finale del lettore - «basterebbe che si facessero i controlli solo in vettura» - mi pare meritevole d’essere condivisa e da sola sufficiente a gettare luce su una differenza abissale nel trattamento dei passeggeri del trasporto metropolitano, rispetto a quelli del trasporto di superficie: effettivamente, mi risulta che nessun controllore abbia mai preteso l’esibizione del titolo di viaggio da un cittadino semplicemente seduto all’ombra della pensilina…
// Gianluca EnglaroPresidente ANMIC di Brescia Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi Civili
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