Una «fermata poetica» che può portare lontano

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Tornando quest’estate dopo parecchi anni a visitare ancora il suggestivo centro storico di Lucca, ho notato all’angolo di una via adiacente alla piazza dove sorge la Cattedrale di San Martino, questa «Fermata poetica», con annessa la spiegazione. «Sei in attesa? Sei di passaggio? Fermati un attimo qui. Bastano pochi secondi e ti farai un viaggio gratuito ed inedito. Un viaggio tra le strofe della poesia. Questa è una fermata poetica utile a fermare il tempo e ad intraprendere un’esperienza inusuale. La destinazione è la poesia errante qui sopra. Leggimi e rimarrò con te fino a quando lo vorrai. Firmato: "la fermata poetica". Lo stendiversomio». Sopra c’è un cartello con una poesia anonima. Curiosa ed interessante iniziativa, anche perché ogni passante, turista o residente che sia, può leggere la poesia appesa e/o lasciarne una. Io sono di parte, perché scrivo e amo la poesia, perciò era quasi impossibile che non notassi questa particolare «fermata», però questi due cartelli avranno attirato e attireranno sicuramente l’attenzione di molte altre persone, che si saranno fermate e si fermeranno a leggere, commentare e magari a lasciare uno scritto, estraniandosi per qualche attimo dai pensieri pratici quotidiani e forse ringraziando silenziosamente l’autore di questi versi. Per fortuna la poesia è ancora viva e rimane un bellissimo modo senza tempo per esprimere emozioni e sentimenti e trasmetterli a chi la legge. So che anche in altre città c’è questa iniziativa e spero si diffonda sempre di più. La poesia non è solo fatta di versi scritti, è anche un insieme di sensazioni che toccano l’anima: tutta la Toscana è per me essa stessa una poesia, per questo le fermate poetiche le si addicono particolarmente!

// Ornella Olfi
Montichiari

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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