Strade a pedaggio Se lo Stato getta la spugna

Lettere al direttore
Lettere al direttore
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Le scrivo perché dal grande clamore di inizio febbraio non ci sono state più notizie in merito alla questione della «Corda Molle a pagamento». I lavori proseguono, nuovi tele-pedaggi sono stati installati quindi pare che la situazione sia confermata. Sconcerto dei sindaci, raccolta firme, tavoli interni di discussione per definire una via comune, inchieste parlamentari, le frasi elettorali del ministro delle Infrastrutture a Salò, dopo tutto questo cosa è rimasto? Le faccio una domanda, ma è legittimo aver rimosso un’importante arteria di collegamento provinciale per essere sostituita da un tratto di strada a pagamento senza dare una valida alternativa? Sa come penso che finirà? Citando De André «e lo Stato che fa?/ Si costerna, s’indigna, s’impegna/ Poi getta la spugna». Mi piacerebbe avere la sua opinione e, se dovesse averle, informazioni aggiornate.
Simone Zampedri

Caro Simone,

a pagina 10 e 11 trova ciò che cerca: due pagine in cui è spiegato tutto.

La nostra opinione invece è presto detta: no, non è giusto trasformare una strada a pagamento. Meno ancora è corretta la tiritera con cui politici e amministratori ci prendono per il naso, non permettendoci di capire cosa avverrà davvero.

Complici le elezioni e la necessità di ottenere consenso, un giorno compare un’ipotesi, il giorno successivo il suo contrario. E noi, che abbiamo il compito di dire a lettori e lettrici le cose onestamente come stanno, siamo i primi a non venirne a capo.

Ecco perché invece di rincorrere le notizie, preferiamo fare il punto della situazione, senza balzi in avanti, né retromarce a innesto brusco. (g. bar.)

P.S. Se poi, in assenza di certezze, vuole conoscere cosa ad intuito ci aspettiamo, diremmo che metteranno quel tratto a pagamento. Com’è avvenuto in Lombardia per altri tratti simili (pensiamo alla Pedemontana di Como). Perché le promesse sono confortanti, ma alla fine vince sempre la possibilità di incamerare denaro.

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