Spargere semi di ginestra sulle scarpate

Proposta.
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Presto avranno inizio i lavori per la realizzazione delle grandi vie di comunicazione che riguardano anche il nostro territorio: Bre.Be.Mi-T.A.V.-Corda molle. Il tracciato è previsto parte in galleria, parte a livello del terreno e parte in rilievo. Si è tanto parlato dell'impatto ambientale, dove vivaisti e giardinieri potranno sbizzarrirsi nel proporre erbe, arbusti ed alberi per ornare bordi e scarpate. Per le scarpate, la mia modesta cultura botanica e l'amore per la natura, mi spingono a proporre un arbusto che su terreno pianeggiante non alligna e che pertanto, a noi della pianura padana è poco familiare: la Ginestra. Percorrendo, a primavera le strade d'Italia, dalle Alpi alla Sicilia, dove il terreno non è pianeggiante si è attratti dal bel colore giallo di questa leguminosa che ingentilisce il paesaggio. Le sue profonde radici a fittone la ancorano saldamente al terreno, che è così anche difeso da smottamenti e frane. I bei fiori gialli si trasformano in estate in piccoli bacelli neri, contenenti preziosi semi. Qualche anno fa in Liguria, dove questa pianta è particolarmente diffusa ho accostato la macchina al ciglio della strada. Ho raccolto a piene mani tanti di questi fagiolini. Stessa cosa ho fatto a Provaglio d'Iseo sul monte Coniolo dove cresce una varietà particolare di Ginestra (Spartium Junceum), più alta e robusta delle altre. In autunno ho sparso in abbondanza i preziosi semi sulla scarpata che fiancheggia la strada che percorro ogni giorno quando mi reco nel mio podere. Tutto questo ho fatto con il prezioso aiuto di Tommaso. Ora tutta la scarpata è un tripudio di fiori gialli. Se passerete di lì questa estate potrete cogliere a piene mani i piccoli bacelli neri. Quando i lavori della Bre.Be.Mi, T.A.V, ecc. saranno ultimati, spargete questi semi sulle sponde scoscese delle scarpate. Già dalla primavera successiva potrete scorgere le prime piantine che si trasformeranno presto in un tripudio di colori. Così forse verrà sfatato quel alone di mistero, triste e tragico che circonda questa pianta! Il Leopardi, che già era triste di suo, dedica alla ginestra, chiamandola "fiore del deserto", la sua più struggente poesia. In Sicilia la famosa «strage di Portella della Ginestra» del primo maggio 1947 ad opera del bandito Salvatore Giuliano, ha dato il via alle stragi di mafia. Finalmente, questa pianta della famiglia delle papilionacee sarà riabilitata ed, anche da noi ammirata nel suo splendore.

Enrico Ambrosetti
Rovato

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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