Spalla o ginocchio? Visita ortopedica un quesito alla volta

Lettere al direttore
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Sono molto amareggiata: mi sono recata all'ospedale di Manerbio per una visita ortopedica. Ho portato come di consueto tutta la documentazione: ho problemi di schiena, spalle, ginocchia dovute a una malattia autoimmune. Cosa assurda, la dottoressa che mi ha visto mi ha detto in modo non troppo garbato che potevo scegliere solo un quesito, perché non poteva perdere tempo in quanto c'erano altri pazienti. Pensavo di non aver compreso bene, ma ho dovuto scegliere tra spalla e ginocchio. Ho scelto la spalla, comunque le infiltrazioni potrò farle a luglio. Per il ginocchio e la schiena dovrò prenotare altre due volte!

Ora, non diamo sempre colpa ai tagli alla sanità, il medico deve avere un po’ di coscienza, forse non si ricorda del giuramento di Ippocrate... Giuro di curare ogni paziente con scrupolo e impegno. Mi scusi lo sfogo: ma che tristezza!
Lettera firmata

Carissima,

lo sosteniamo un giorno sì e l’altro pure: la differenza la fanno sempre le persone. Nel bene e anche nel male, come nel caso della dottoressa che (non) l’ha assistita. E ci sarebbe da sorridere, se non ci fosse da piangere, pensando a quanto i luminari più illustri professano da anni sulla scienza medica, cioè la necessità di prendersi cura del paziente nella sua interezza, di non cedere alla tentazione della specializzazione estrema.

Per concludere, chissà cosa ne pensano i vertici della sanità lombarda o almeno quelli di Manerbio: si sarà trattato dell’errore di un singolo o è una prassi consueta, incoraggiata? Perché se così fosse non bisognerebbe essere ortopedici per comprendere quanto breve è il passo da Ippocrate a ipocrita. (g. bar.)

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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