Senza medico base, ci consigliano: andate al Pronto soccorso

AA
Vo rrei segnalare che il sottoscritto, con la relativa famiglia composta da tre persone, è attualmente privo del medico di base. Dal 15 settembre di quest’anno il nostro medico ha raggiunto l’età pensionabile passando, giustamente, il testimone dei suoi mutuati ad altri medici più giovani. In occasione di questo trasferimento, con estrema correttezza, il nostro dottore, ci aveva comunicato che sarebbe stato sostituito da due giovani dottoresse. Ad oggi, dopo una verifica che ho fatto in farmacia con le tessere sanitarie, io, mia moglie e mia figlia risultiamo in carico al vecchio medico che, purtroppo, non è più autorizzato non solo a svolgere visite ambulatoriali ma nemmeno ad emettere ricette coperte dal Servizio sanitario nazionale. Nulla di male pensavo! Speriamo intanto di non ammalarci. In caso di necessità chiederemo di farci assegnare provvisoriamente ad un nuovo medico del distretto ma purtroppo, ad oggi, nel distretto di Nave, Caino e Bovezzo tutti i medici non hanno nemmeno un posto disponibile per nuovi pazienti. In farmacia mi è stato riferito che per ora dovremo rivolgerci alla Guardia medica (che svolge solo servizio notturno) o al «Pronto soccorso» ospedaliero.
Lettera firmata
Gentile lettore, è assolutamente comprensibile la sua preoccupazione per un riferimento sanitario certo a cui far capo per la propria famiglia (il famoso medico di base è stato per decenni il vero perno del nostro Servizio sanitario). La crisi attuale, dovuta anche alla mancanza di una programmazione adeguata lascia sguarnito il territorio di un presidio fondamentale. E alla fine la lettera «spiega» senza tanti giri di parole un fenomeno ormai sotto gli occhi di tutti da tempo: il perenne intasamento dei pronto soccorso nei nostri ospedali. (g.c.)
Lettera firmata
Gentile lettore, è assolutamente comprensibile la sua preoccupazione per un riferimento sanitario certo a cui far capo per la propria famiglia (il famoso medico di base è stato per decenni il vero perno del nostro Servizio sanitario). La crisi attuale, dovuta anche alla mancanza di una programmazione adeguata lascia sguarnito il territorio di un presidio fondamentale. E alla fine la lettera «spiega» senza tanti giri di parole un fenomeno ormai sotto gli occhi di tutti da tempo: il perenne intasamento dei pronto soccorso nei nostri ospedali. (g.c.)
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