Se il condannato è uccel di bosco Davvero incredibile

Lettere al direttore
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Nelle carceri italiane vi sono molti detenuti in attesa di giudizio e fra di loro sicuramente qualcuno risulterà innocente e sarà rilasciato. Ora mi chiedo come mai Giacomo Bozzoli, condannato all’ergastolo dalla Cassazione, abbia potuto restare libero, diventare «uccel di bosco» e sparire nel nulla. La fotografia delle forze dell’ordine che suonano il campanello dell’abitazione di Giacomo Bozzoli per arrestarlo rasenta il ridicolo. Mi domando se una cosa del genere potrebbe succedere in qualche altro Stato.
Marzio Zizioli

Caro Marzio,

esistono due piani.

Quello degli esperti, per i quali i fenomeni sono palesemente comprensibili, diretta e naturale conseguenza di norme e regole. E quello di noi comuni mortali, che restiamo stupiti di fronte a ciò che dovrebbe essere ovvio, scontato, invece non lo è.

Se valessero i criteri del nostro mondo candido, dobbiamo ammetterlo, ci sarebbero stati non diciamo due agenti travestiti da cespuglio incaricati di seguire passo passo Giacomo Bozzoli nelle settimane precedenti la sentenza definitiva, ma almeno attività di vigilanza costanti, attente, avvedute.

Non è stato così. Il risultato è che le autorità di giustizia devono vedersela con un citofono a cui fa eco nessuno, mentre a noi sembra di passare per fessi, che se sbagliamo a compilare un bollettino o contestiamo una multa per divieto di sosta dobbiamo vedercela con un moloch spietato, che ci perseguita e rincorre per generazioni, mentre chi è condannato per omicidio se ne va in giro indisturbato. (g. bar.)

P.S. Riguardo all’ultima domanda, non sappiamo se cose del genere succedano in altri Stati. A occhio e croce diremmo di sì, anche se in Italia di più. Ma forse siamo eccessivamente provinciali, non riuscendo a guardare più in là dell’ombelico.

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