Scusate il disturbo e non abbiate paura dei miei pavoni

Lettere al direttore
Lettere al direttore
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Sono la proprietaria dei pavoni di via Ippolito Boschi. Questa lettera è per scusarmi, i nostri animali volano fuori dalla proprietà, ma anziché andare nel campo dietro casa o nel boschetto che separa il campo dalla tangenziale, scelgono i giardini di via Ardeatine. Sono sinceramente dispiaciuta se arrecano fastidio e non sapendo esattamente a chi porgere le scuse affido a questa lettera il compito, sperando di raggiungere le persone che hanno subito la loro presenza. Gli animali sono assicurati, pertanto qualsiasi genere di danno può esservi rimborsato, è sufficiente fotografare i pavoni nella vostra proprietà e fare uno scatto che testimoni il danno. Al resto penseremo noi, servono però i dati e tutti i recapiti, che mio marito non ha chiesto a chi ha suonato alla porta questa settimana. Per quanto concerne la nostra corretta custodia degli animali, stiamo facendo il possibile per informarci. Abbiamo infatti un dovere morale verso questi animali, li abbiamo voluti ed acquistati, quindi non è possibile sbarazzarcene come se fossero oggetti. Vorrei appellarmi alla vostra comprensione per considerare che da una parte ci sono le vostre giustissime rimostranze, ma dall’altra c’è un animale da cortile, che necessita di stare libero, e che nelle case di paese o appena fuori dalla città è considerato «normale», cioè normalmente transitante nei giardini, esattamente come i gatti in città.

Con questo non è mia intenzione ignorare le lamentele, ma semplicemente capire cosa sia giusto ormai che i pavoni sono con noi, vi prego anche di considerare una certa affezione che abbiamo nei loro confronti, avendoli presi appena nati.

L’Enpa è informata, così come abbiamo chiesto un parere alla Polizia urbana, contattato il Consiglio di Quartiere e chiesto consulenza ad un legale nell’idea di non sottrarci alla responsabilità, ma di prendere una decisione a tutela di tutti, di chi ne subisce la presenza, ma anche nostra e degli animali stessi. Vorrei infine sottolineare come siano assolutamente non aggressivi, anzi completamente innocui verso altri animali e persone, e inclini a volare via quando minacciati. Lascio a voi i miei recapiti pregando chi avesse delle rimostranze di contattarmi telefonicamente o via e-mail anziché suonare al campanello, sapendo che ci faremo carico senza esitazione delle vostre segnalazioni e che risarciremo prontamente i danni subiti.
Sara

Cara Sara,

è un misto di stupore e tenerezza quello che ci ha accompagnato man mano che scorrevamo la sua lettera, non riuscendo a distinguere se si trattasse di uno spunto tratto da un romanzo di Garcia Marquez o di una burla. Poi abbiamo ricordato che la realtà è sempre più varia e sorprendente della fantasia e ci siamo messi il cuore in pace, prendendolo per ciò che è: un appello accorato, un esempio limpido di amore per le creature viventi e, al contempo, un gesto di rispetto, di buona educazione per chi potrebbe indispettirsi o avere intralcio dai suoi pavoni, che ignorano i confini del suo giardino e parimenti i concetti di limite e proprietà.

Perciò facciamo volentieri da altoparlante alle sue buone intenzioni, rassicurati dal fatto che non trattandosi di orsi polari, leoni di montagna o cobra reali, anche chi accidentalmente dovesse trovarsene di fronte un esemplare non avrebbe nulla da temere. Anzi, se fortunato potrebbe pure ammirare la coda dei cent’occhi, che i greci associavano al mitico Argo Panoptes.

Grazie per averci scritto allora. E ce li saluti. (g. bar.)

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