Scoprire la gentilezza in un uomo rude

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Da parecchi anni trascorriamo le vacanze estive in Trentino in un piccolo paese rurale della valle di Primiero. È bello tornare sempre in quel posto, non solo per il fresco e per le Dolomiti ma perché pare di essere a casa nostra. I vicini il mattino mi salutano mentre innaffiano l’orto e tante giovani mamme mentre portano i figli al grest colloquiano cordialmente. Tappa, piacevolmente d’obbligo la visita alla signora Antonia, grande insegnante di vita, con la quale discutiamo di letture e fatti esistenziali. Per anni quando camminavo, passando davanti ad un bellissimo maso, salutavamo i proprietari: il signor Giacomo e la moglie Maria. Così solitari nel verde davanti casa loro, alzavano la mano in risposta. Quest’anno, sorpresa ... hanno lasciato il maso e sono scesi a vivere nelle vicinanze del paese e nostre. Giacomo per la prima volta si è seduto a parlarmi e pian piano mi ha raccontato la sua vita giovanile. A 8 anni faceva il mandriano alla Malga Ces al passo Rolle, il suo compito era di alzarsi alle 3 del mattino e nella stalla ammorbidire le mammelle delle mucche che poi sarebbero state munte dagli adulti. L’ha fatto fino a 17 anni, quando prese la decisione di partire per la Francia per intraprendere il lavoro di boscaiolo. Suo padre, che aveva già perso un figlio con quel lavoro pesante, non voleva firmare il consenso, e gli disse: «se parti non ti riprendo più a casa». Lui partì e rimase lontano tanti anni. Quando ritornò, scendendo dal vecchio pullman in piazza, aveva paura della reazione del padre che però lo accolse a braccia aperte. Che bello ascoltare queste cose così lontane dal mio vivere, sembrava di ascoltare una fiaba dal nonno. Ho capito tante cose ascoltandolo. La vita fa diventare un po’ rudi tutti! Lui, come tanti altri è cresciuto da selvatico ed ora sì concede la gioia di sedersi con qualcuno che lo ascolti ancora. Era preoccupato! Per la mia salute e se non ci vedeva partire con l’automobile si permetteva di bussare alla porta per chiedere se avevamo bisogno di qualcosa, Ho capito che anche «gli orsi», perché così pareva a me quando passavo dai suo maso, hanno bei sentimenti. Raccontando dell’abbandono del suo maso gli si sono velati gli occhi di tristezza. Grazie e forza Giacomo, detto «Meto», dal diminutivo Giacometto affibbiatogli dal capoccia taglialegna per distinguerlo da un omonimo che lavorava in Francia con lui. Sappi che anche in paese, con la gente si vive! Poi d’inverno tornerai nella tua tana con Maria e aspetterai altri turisti.
Franca Stanga Botticino Sera

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