Sacchi abbandonati Bene raccoglierli, ma pure non tacere
Lettere al direttore
AA
Ho letto tutto d’un fiato le due lettere della signora Severina Cappelletti e della signora Roberta Manfredini. Le due signore informano che hanno notato che parecchie persone hanno lasciato i loro sacchetti con i rifiuti fuori dai cassonetti. Le signore quindi, notato il fatto sono corse a casa, preso carta, penna e l’hanno fatto sapere al Giornale.
Io, invece, e non è la prima volta che lo faccio, mi sarei tirato su le maniche (se necessario), ricomposto il sacchetto magari danneggiato dai gatti e dai cani e l’avrei messo nel contenitore dei rifiuti, se non fosse servita la scheda per accedere. Serviva la scheda? Avrei preso il sacchetto e me lo sarei portato a casa mia e messo nel contenitore dei rifiuti.
Mario Mazzei
Nuvolera
Caro Mario,
ci perdoni, ma una difesa per Roberta e Severina è dovuta. E non solo d’ufficio. Lei infatti ha ragione a sottolineare l’importanza del «tirarsi su le maniche», del gesto concreto, ancor più meritevole quand’è fatto in silenzio. Prendersi la briga di scrivere a un giornale è però qualcosa di più, è trasformare una vicenda privata in un fatto pubblico, contribuendo a creare una sensibilità, una cultura, in un certo senso «educando». Non lasciamo allora che il dito oscuri la luna, caro Mario. Il suo senso civico è encomiabile e prezioso, ma non più del loro. (g. bar.)
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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