Ringraziamenti di fine anno scolastico

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Vorrei ringraziare pubblicamente i dirigenti e le insegnanti della scuola per l'infanzia Anna e Maria Fenaroli di Rodengo Saiano (in particolare suor Serafina e la maestra Mirella) per la preparazione e l'organizzazione della festa che congeda l'anno scolastico 2011-2012.

Anche quest'anno la festa si è dimostrata un'occasione gioiosa per stare insieme, piccoli e grandi; scambiarci saluti e complimenti a testimonianza di affetto e gratitudine.
In una splendida giornata di sole, nella consapevolezza della grave crisi economica che stiamo attraversando, delle tragedie che devastano l'umanità e il suo pianeta, è davvero straordinario vedere come le persone vogliano aprirsi agli altri per rallegrarsi con i loro bambini.

I bambini nel gioco hanno esplorato gli elementi naturali dell'aria, l'acqua, la terra e il fuoco.

I genitori, i fratelli più grandi, i nonni guardando i piccoli giocare, percepiscono un bisogno di comunione, un desiderio di vita piena che non può essere ottenuta senza una logica composta da momenti di «buon sentimento» reciproco.
I bambini insegnano ad offrirci alla speranza anche quando i segni indicano una strada contraria ad ogni speranza.

Speranze che dobbiamo supportare ad ogni costo con un fondamento. Un fondamento da trovare scavando nel nostro passato e pensando all'avvenire dei figli.
Dovremmo essere grati a tutte quelle persone (insegnanti, dirigenti, collaboratori scolastici) che prendendo posizione, confrontandosi con il futuro, pensano che un avvenire sia ancora possibile. Un avvenire per ogni individuo, per una società, per l'uomo. È necessario operare e vedere oggi per domani.

Colgo l'occasione per ringraziare anche le insegnanti delle classi 5ª C e 5ªD della Scuola primaria di Rodengo Saiano: Federica, Mary, Nazzarena e Silvia per il grande lavoro svolto in questi anni, oltre le gravi difficoltà in cui versa la scuola -. Grazie a tutti coloro che in questa scuola ancora guardano lontano -.

Grazie a chi, scegliendo la speranza, educa le nuove generazioni alla capacità di ascoltare e «vedere» gli altri, perché questa è l'unica speranza possibile. Educano ed orientano verso gli altri con convinzione e perseveranza per dare ai piccoli esploratori dell'aria, dell'acqua, della terra e del fuoco la possibilità di affrontare l'ignoto e giungere, un giorno, al compimento della loro ricerca.

«Che sia buona vita…».

Alessandro Uberti
Rodengo Saiano

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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