Rifugio Laeng ecco le istruzioni per raggiungerlo
Si parte alla volta di Borno seguendo la superstrada Brescia, Iseo, Pisogne, Malegno; si attraversa tutto il paese fino alla località Dassa con relativo ampio parcheggio (pattinodromo). In direzione della cappella (est) si prende via Brennero, a seguire Via Pizzo Camino e via Navertino. Si fiancheggiano il vecchio paese, poi alcune villette, cascinali fino a raggiungere la località Navertino dove la strada termina al «bar Navertino». Freccia segnaletica; a destra percorso della memoria che porta al lago Lova (ritorno) dritti per il rifugio San Fermo (segnavia B/R n. 82). Si procede quindi dritti sulla mulattiera con tratti alquanto ripidi che si snoda completamente nel bosco sino alla cappella votiva di Sedulzo, ancora alcuni tornanti fino a un nuovo bivio. Si procede sempre dritti (a destra per lago di Lova) fino al successivo bivio, dove uscendo dal bosco, si girerà decisamente a sinistra (mt. 1300 -h 1 30'). La sosta è doverosa per un primo sguardo panoramico a 180°, poi si prosegue a mezza costa per i prati di Lovareno verso il Pian de Meri. Con passo rilassato si raggiunge la malga Moren (mt.1596) con abbeveratoio e limpida acqua, si aggira un dosso erboso sovrastato dalla «Cappella degli Alpini») e si giunge a un bivio(destra sentiero n. 82 B che passando dalla predetta cappella raggiungerà più brevemente il rifugio Laeng) e dritti con modesta e costante pendenza si raggiungerà l'ampia e verdeggiante dorsale sovrastata dalla chiesetta e rifugio di S. Fermo(mt. 1.868 - dsl. 900 - h 2 30). Dal panoramico balcone lo sguardo spazia con ampia veduta panoramica - da est la Concarena, la catena montuosa fino al M. Blumone, Maniva fino al M. Gugliemo, sottostanti vallate, paesi, paesini, pascoli; sotto l'altopiano di Borno con a sinistra il lago di Lova e davanti il M. Altissimo, a destra la val di Scalve dominata dall'imponente mole della Presolana. Si riparte risalendo per breve tratto la traccia erbosa fino a piccola pozza, dove si girerà a destra (freccia direzionale) prendendo il «Sentiero alto» che si snoda alle pendici delle Corne di S. Fermo, per l'anfiteatro del M. Moren, fino a risalire una selletta (sempre frecce direzionali) che da sulla brulla morena della conca di Varicle con l'imponente mole de Pizzo Camino. Breve ripida e scoscesa discesa, poi tratto pianeggiante fino a raggiungere i ruderi del rifugio Coppellotti (raso al suolo dai tedeschi nel secondo conflitto), ancora pochi passi e finalmente nascosto fra larici e mughi appare il confortante rifugio Laeng (mt. 1.760 - h 1 15' - tot. 3 45'). Si ridiscende in direzione Est/sud su bel sentiero quasi pianeggiante, che aggira il M. Arano, e che si snoda nel bosco fino a sbucare sui pascoli racchiusi fra il Colle e Monte Mignone. Ripida discesa fino alla malga Mignone e sempre dritti fino a intersecare una mulattiera dove si girerà a sinistra immettendoci nuovamente nel bosco. Ora la mulattiera perde decisamente quota fino a raggiungere il pianoro nel quale è incastonato l'azzurro laghetto di Lova (mt. 1.300 h1 10'), Si aggira fino a raggiungere l'edificio di controllo del bacino e ci s'immetterà su mulattiera (freccia segnaletica). Ora la mulattiera si snoderà completamente in fitta e lussureggiante pineta alternando tratti ripidi a rilassanti e sempre con frecce direzionali che facilitano il percorso fino a raggiungere alcune villette e terminare al «bar Navertino» della risalita. Ovviamente si gira a sinistra e seguendo la strada del mattino si raggiungerà il parcheggio. (dsl Mt. 860 n- h 2 40').
// Bruno TagliettiBovezzo
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