Rifiuti abbandonati Bene il senso civico, ma resta il problema

Lettere al direttore
Lettere al direttore
AA
In merito all’appunto mosso dal signor Mario di Nuvolera, alle signore Roberta e Severina, mi viene spontaneo scrivere a difesa di quest’ultima (non me ne voglia la prima, che non conosco). La signora Severina ha 81 anni, non ha più molta elasticità nei movimenti, ma avendo, tuttora e grazie al cielo, lucidità e voglia di darsi da fare, cerca nel suo piccolo di rendere più vivibile il mondo che la circonda. La signora Severina non ha certo bisogno di essere difesa o giustificata da me, lo sa fare perfettamente da sola e credo che la critica del signor Mario sia stata un po’ superficiale. Ognuno dovrebbe fare ciò che può con le proprie capacità, senza sentirsi migliore di altri. La civiltà non è una gara, è rispetto verso tutti. Con gentilezza, come piace alla mia mamma Severina.
Arabella

Cara Arabella,

la vicenda della raccolta dei sacchetti dei rifiuti abbandonati è diventata una piccola saga, con molte lettere ricevute a commento. Scegliamo la sua, per dire due cose. Tre, anzi.

La prima è che non avevamo dubbi sul senso civico di Severina.

La seconda è a difesa di Mario, che ha voluto precisare di non avercela con Roberta e Severina, bensì con l’atteggiamento dei troppi che si fermano al lamento e, per usar le sue parole, paiono il coro dei guerrieri ne «I Lombardi alla Terza Crociata» di Verdi, allorché tutti bardati per la guerra per mezz’ora cantano «Partiam, partiam, partiam», ma non parte mai nessuno (ci ha fatto molto sorridere, Mario, raccontandocelo).

La terza invece è sul tema in sé, che non è accessorio, poiché sempre più segnalazioni arrivano e forse merita di non esser confinato ad episodio di maleducazione, interrogandoci se il modello di raccolta dei rifiuti che è stato scelto (comprensivo del passaggio da tassa per un servizio pubblico a tariffa con il pagamento di un corrispettivo) sia adeguato al risultato che vogliamo ottenere o meno. Ma per questo non basta una lettera, serve un dibattito. E non è il singolo cittadino, pur di buona volontà, a provvedervi, ma le istituzioni, la politica, il sistema. (g. bar.)

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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