Quel recinto per i cani da cinghiale
Le chiedo un po' di spazio in merito all'articolo apparso sulle pagine del Suo Giornale in data 11 maggio 2010 dal titolo "Un bosco per i cani da cinghiale!" che parlava di una zona per addestramento cani da cinghiale recintata a San Martino di Iseo. Innanzitutto ringrazio tutti coloro che, nonostante l'opposizione di molti cacciatori del posto e l'opinione pubblica da sempre contro i cacciatori, sono riusciti a creare questa zona addestramento che agevola i cacciatori, cinghialai in questo caso, da sempre sacrificati a doversi spostare in altre città non propriamente vicine per poter addestrare i cani. Ma purtroppo, dopo tante note positive, arrivano anche quelle negative. Il Vostro articolo esprime soddisfazione visto che porterà turismo dalle regioni limitrofe grazie allo svolgimento di gare regionali e nazionali, soddisfazione espressa anche dal presidente di un'associazione venatoria bresciana. Faccio una piccola ricerca e scopro che le dimensioni del recinto non sono nemmeno sufficienti per lo svolgimento di un campionato provinciale a coppie, e non dico a mute per non esagerare. Ma allora di che turismo si sta parlando? Di un turismo creato per far del bene alla comunità di Iseo oppure "inventato" esclusivamente per ottenere più credibilità con le autorità comunali alfine di avere i permessi per avviare la zona addestramento! E dopo tutto questo cosa dovrei dedurre? Che come al solito i cacciatori cinghialai dovranno ricorrere ad uno delle centinaia di recinti d'addestramento di adeguata superficie sparsi tra l'Emilia e la Toscana e non all'unica struttura in Toscana come scritto da Voi. Questa sarà l'ovvia conseguenza che a guadagnarci sarà solo il proprietario, bravo a sfruttare il contributo e l'entusiasmo degli appassionati. Un'altra domanda che mi pongo, dopo aver visitato il recinto nella giornata dell'inaugurazione, è come il Comune di Iseo abbia concesso il permesso di recinzione con rete edile elettrosaldata anziché la solita rete plastificata verde, rete idonea e adatta a contenere gli animali e nello stesso tempo a non deturpare l'ambiente. Credo che tutte queste mie domande e piccole osservazioni abbiano bisogno di chiarimenti da chi di dovere, per rispetto verso quelle persone che credono in questo tipo di attività venatoria. Concludo dicendo che non sono contro la caccia, ma se c'è rispetto reciproco, i cacciatori possono solo trarne beneficio.
Lettera firmata
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