«Quasi a casa», che gran bel film (poco valorizzato)

Qualche considerazione a proposito del cinema, con la proiezione del film in cui è protagonista la 26enne bresciana Maria Chiara Arrighini
Lettere al direttore
Lettere al direttore
AA

L’8 settembre il magnifico Regno del Cinema ha dato conferma di non essere un regno così magnifico e spiego le ragioni:

- Il 29 agosto 2024 al Festival del cinema di Venezia viene presentato fuori concorso il film «Quasi a casa» che vede come protagonista una giovane attrice nata a Brescia, con studi fatti a Brescia e poi a Roma, la sua famiglia vive e lavora a Brescia; premetto che il vostro giornale ha dedicato più di un articolo in prima pagina.

- L’uscita del film, avviene come da programma il giorno 5 settembre in tutte le sale del Regno del Cinema, ebbene a Brescia il film è presente in sole due sale del centro città con orari alquanto improbabili; ore 17 e ore 13 e in provincia tutto tace!

- Organizzo la visione del film con un numeroso gruppo di amici, tutti spinti dalla curiosità di conoscere la storia e dall’affetto verso la giovane attrice che abbiamo visto crescere in quartiere; prenotiamo online per le ore 17 e constato che non abbiamo diritto alla promozione («la festa del cinema europeo» costo 3,5 euro), stranezza che vige solo nel feudo bresciano poiché scopro che in quel di Milano la scontistica esiste anche nella modalità prenotazione online. Anche qui mi chiedo perché?

- Inizia il film e dopo circa 20 minuti l’audio scompare, poi ricompare a tratti, poi una signora spazientita chiama il tecnico-cassiere, si prova ad aggiustare l’inconveniente, nel frattempo la poca gente in sala è sbigottita, l’atmosfera magica della visione scompare per lasciare il posto all’incredulità... ma siamo in una sala del Regno del Cinema in pieno centro città della cultura o siamo al cinema dell’oratorio?

- Dopo circa 40 minuti la macchina riparte senza più intoppi, il pubblico alla fine esce soddisfatto per l’ottimo prodotto artistico presentato ma tanto amareggiato per tutto il resto!

Conclusioni: il re del Regno del Cinema deve sapere quanto accaduto mentre la sottoscritta vorrebbe sapere perché il re ha scelto di promuovere questo film relegandolo in sole due sale della città in una fascia oraria alquanto discutibile? La risposta forse sta nel cognome (Maria Chiara Arrighini) della protagonista Bresciana doc ma non sufficientemente blasonata, oppure è il cognome sconosciuto (al regno del cinema commerciale) della giovanissima e bravissima regista (Carolina Pavone)?
A.F.

Carissima,

passano gli anni, prendono campo nuove mirabolanti tecnologie, eppure la scena che descrive - assai cinematografica, per altro - ci riporta a un tempo che non c’è più.

Purtroppo e per fortuna.

Per fortuna, poiché oggi meno di ieri siamo disposti a tollerare inconvenienti e disagi.

Purtroppo, invece, poiché quei giorni antichi e quelle esperienze da «Nuovo Cinema Paradiso» un po’ li rimpiangiamo, avendo la memoria cancellato scomodità e frustrazioni, mantenendo solamente la poesia.

Quel che resta, non soltanto del giorno, sono le sue domande, assai pertinenti, su scelte di promozione e programmazione, confidando che qualcuno si degni di rispondere o, ancor meglio, di rimediare. Da parte nostra siamo contenti di fare anche così pubblicità a un bel film, all’attrice protagonista e alla regista (per altro presenti stasera al cinema Moretto), rinnovando per entrambe i nostri complimenti. (g. bar.)

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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