Quanto affascina la passione di chi sa educare

Lettere al direttore
AA
«Ah l’amore / è una cosa / che fa sanguinare il cuore / io conosco chi c’è morto di dolore / o comunque si è sentito male / ed ha chiamato un dottore». Non si poteva che iniziare questa testimonianza con una splendida canzone di Bruno Lauzi. Eh sì perché il fattore predominante è l’amore. Lo stesso amore che un uomo dà a una donna, a un figlio, ed è lo stesso amore con cui una maestra accompagna nella formazione scolastica ogni suo alunno. In questa giornata di festa, stiamo parlando dell’Ic Rudiano, ai confini di Roccafranca e Orzinuovi, sabato 12 aprile, dove si è svolta una giornata di vera emozione durante il Festival di primavera. Da genitore devo, con orgoglio, portare a testimonianza che gli alberi piantati, rappresentati dai tanti tulipani fioriti, sono veramente molti, e anche se fa più rumore un solo albero che cade, oggi a Rudiano si è sentito il suono della foresta che cresce. In questo splendido clima familiare, si è potuto constatare che i confini geografici e il colore della pelle si sono azzerati. Alunni provenienti da nazioni, mi verrebbe da dire in capo al mondo, si sono abbracciati e hanno mostrato la loro fierezza di parlare un italiano perfetto. Il tema del festival è stata la natura rappresentata dai tulipani piantumati a dicembre dagli alunni di tutta la scuola. Ogni gruppo classe, dalla prima alla quinta, nel corso dell’anno scolastico, ha realizzato attività che sono state spiegate ai genitori attraverso vari laboratori; dalle prime e seconde che hanno attivato lavori di gruppo artistici, passando alle terze che hanno coinvolto i genitori nei «giochi di una volta», per approdare alle quarte dove i familiari hanno potuto sperimentare attività creative ispirate all’artista Tullet. Ho vissuto personalmente le attività proposte dalle classi quinte e devo proprio portare a testimonianza che grazie a loro, io nato ad Orzinuovi, figlio di orceani doc, ignoravo il significato dei colori della nostra bandiera. Lo so che molti di voi sbufferanno, ma questi ragazzi mi hanno illustrato che il verde rappresenta il verde dei nostri campi, il bianco la neve delle nostre montagne e il rosso, il sangue di chi ha combattuto per la nostra Patria. Grazie ancora ragazzi! Avete dato un significato, non solo ai colori della bandiera italiana, ma a tutti i colori della vita. Grazie ancora a tutte le insegnanti, che dalla fatica di ogni giorno, riescono con amore e sacrificio, a dare le giuste sfaccettature a questi diamanti ancora grezzi, riuscendo ad esaltare in ognuno di questi ragazzi le loro eccellenze. Quando parlo di eccellenze, non mi rivolgo alla sola didattica, ma bensì a quella cosa molto più preziosa che si chiama educazione e rispetto reciproco. Un lavoro presentato dedicato alle pietre d’inciampo, porta a una riflessione profonda e a constatare quanto spessore ha il programma didattico-educativo già a livello di primaria. Un grazie di cuore va a tutte le maestre, da me definite «ciose cuadure», che con grande protezione e amore si preoccupano di dare una formazione civica e didattica ai nostri futuri uomini e donne. E credetemi se le basi sono queste, un roseo futuro ci attenderà per le prossime generazioni. Grazie di esistere! E naturalmente un grazie a chi si preoccupa di educare ancora con vera dedizione e amore per il prossimo.
Gianfranco Galli
Un papà - genitore affascinato dalla vita
Caro Gianfranco,
chi è affascinato affascina. Perciò in un giorno di risurrezione ben si intona questo suo inno alla bellezza dell’educare, un rito antico che tuttora si rinnova, con adulti e ragazzi, insieme, in un «ammaestramento» reciproco di cultura e bellezza.
Grazie allora per averlo condiviso. Nel clangore delle notizie che giungono dai molti scenari di guerra, a fronte delle parole aspre e del vento sferzante che spira dall’America all’Asia, ciò che ci racconta è un’oasi di serenità che contagia, fa guardare al futuro senza mestizia e confidare in un presente già positivo, ora. Un bel regalo di Pasqua, insomma. (g. bar.)
Gianfranco Galli
Un papà - genitore affascinato dalla vita
Caro Gianfranco,
chi è affascinato affascina. Perciò in un giorno di risurrezione ben si intona questo suo inno alla bellezza dell’educare, un rito antico che tuttora si rinnova, con adulti e ragazzi, insieme, in un «ammaestramento» reciproco di cultura e bellezza.
Grazie allora per averlo condiviso. Nel clangore delle notizie che giungono dai molti scenari di guerra, a fronte delle parole aspre e del vento sferzante che spira dall’America all’Asia, ciò che ci racconta è un’oasi di serenità che contagia, fa guardare al futuro senza mestizia e confidare in un presente già positivo, ora. Un bel regalo di Pasqua, insomma. (g. bar.)
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