Quale prevenzione? Io, mamma delusa Mi sento impotente

Lettere al direttore
Lettere al direttore
AA
S ono madre di una ragazza di 20 anni affetta da una ciste posizionata in una parte molto delicata del cervello. L’unica attività possibile, poiché non operabile salvo aumento consistente, è procedere tramite la prevenzione, effettuando mediamente ogni 18 mesi o 2 anni una particolare risonanza con contrasto, solo presso gli Spedali Civili di Brescia, poiché dispongono di macchina adeguata di cui lo specialista che l’ha in cura consiglia, nonché medici specialisti di ottimo livello (ecco, appunto). Con prescrizione medica chiamiamo per fissare un appuntamento e ci viene risposto che la prima data utile è dicembre 2025! Mentre a pagamento entro la settimana con un massimo 15 giorni (costo presunto circa 600 euro). Questa è la meravigliosa sanità pubblica fiore all’occhiello della regione Lombardia! Si parla tanto di prevenzione, nonché di riduzione delle liste di attesa, di investimenti pubblici per nuove macchine e poi? Il risultato è diciotto mesi di attesa per una risonanza con contrasto, tempo presunto circa un’ora! Questa la mia esperienza personale e spiace tanto perché come dipendente di una pubblica amministrazione io nel pubblico ci credo e ci ho sempre creduto, ma come genitore mi sento veramente disarmata... Ed impotente.
Lettera firmata

Carissima,

per cultura e vocazione cerchiamo sempre di comprendere «le ragioni degli altri». Questa volta nei confronti di politici e dirigenti della sanità pubblica, proprio non riusciamo a trovarne.

È vero infatti che le situazioni sono complesse, che le soluzioni non sono mai semplici, che sempre esiste distanza tra i buoni propositi e le azioni possibili, ma non ci sono scuse.

Il sistema di assistenza pubblica costituisce uno dei pilastri della nostra Nazione e non può essere smontato poco per volta senza colpo ferire.

Stato e Regione devono passare dalle parole ai fatti oppure assumersi la responsabilità di dichiarare apertamente che il nostro sta diventando un Paese per ricchi, anche per quei settori che da decenni offrono nei confronti di tutti tutela, protezione.

Nel frattempo le siamo vicini, comprendendo pienamente il suo senso di impotenza, come cittadina e come genitore. Un abbraccio fortissimo a sua figlia (g. bar.)

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia