Problema (risolto) con l’Inps: mondo sempre più difficile

Lettere al direttore
Lettere al direttore
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Sono una pensionata Inps (anni ottantatré) e, a seguito di pratica regolarmente fatta tramite Caaf nel mese di giugno 2024, mi era stato riconosciuto un rimborso di euro 291,00 che mi sarebbe dovuto essere pagato nella pensione entro il mese di settembre.

Nel mese di ottobre, a seguito del mancato pagamento, è stata fatta una mail alla sede Inps di Brescia che ha consigliato essendo io sprovvista di Spid di telefonare al Contact Center di Roma. Il gentile interlocutore di Roma, non visionando nulla, ha consigliato di attendere e ritelefonare dopo il 21 di ottobre per poter effettuare una verifica del cedolino di novembre.

Fatta la telefonata nella giornata del 22 ottobre, si veniva informati che anche nel cedolino di novembre non sarebbe stato presente il rimborso: il gentile operatore si adoperava per aprire una ulteriore segnalazione alla sede di Brescia.

Di fatto non mi verrà nuovamente pagato il rimborso. Tutto ciò premesso e dato atto che senza Spid non si esiste e che bisogna ricorrere all’aiuto di figli e parenti, non mi è stata fornita motivazione riguardo l’incomprensibile ritardo nel pagamento.

Spero quindi che questa lettera porti ad avere le dovute spiegazioni e alla risoluzione del problema.
Cecilia Salvinelli

Cara Cecilia,

è una vita difficile, specialmente per chi ha una certa età: il mondo va veloce, mentre vorremmo concederci una pausa, possibilmente seduti su una panchina. È da lì, idealmente accanto a lei, che attendiamo una risposta, sapendo che l’Inps è un ente davvero gigantesco, ma confidando altresì nella sensibilità della sede bresciana affinché spiegazione e soluzione arrivino, in coppia. (g. bar.)

P.S. Stare al mondo è sempre più difficile, è vero, ma lei si goda l’aiuto di figli e parenti e soprattutto non perda quella bontà d’animo che le permette di apprezzare la «gentilezza» degli «operatori romani», invece di farsi consumare dallo sconforto o, peggio, dalla rabbia.

P.P.S. Avevamo terminato da due minuti la risposta e ci è arrivata sulla scrivania una nuova richiesta, firmata dalla signora Cecilia, con scritto: «Scusandomi per il disturbo, sono a chiedervi di cestinare o cancellare la mia lettera. Ciò in ragione del fatto che, dopo le segnalazioni inviate, gli operatori Inps ieri ci hanno risposto comunicando di aver verificato l’errore e che il rimborso verrà prontamente pagato questo mese». Benissimo. La lettera però non la cestiniamo. Per due motivi semplici. Primo: poiché dopotutto - alla cieca - siamo stati felici profeti sul buon esito della vicenda. Secondo: a dimostrazione che, nonostante tutto, esiste ancora speranza.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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