Pochi in estate i passaggi dei bus urbani
Desidero sottoporre alla sua attenzione un problema che riguarda la grande quantità di persone che necessitano di cure sanitarie.
Qualche mese fa mi sono accorta di un nodulo al seno, conseguentemente alle visite di routine, sono stata operata e devo sottopormi ad un ciclo di radioterapia presso la Poliambulanza.
Devo precisare che sono vedova, pensionata al minimo ed ho già subito due interventi di angioplastica.
Il problema che voglio rimarcare riguarda il fatto che devo recarmi giornalmente alla Poliambulanza.
Ho due figliole che secondo gli orari (lavoro permettendo, di questi tempi poi) mi accompagnano e dunque, in termini generali, posso contare su un sostegno famigliare.
Una mattina aspettavo di fare la solita terapia, ma la macchina si è guastata; ero sola e dovevo rientrare a casa, faccio notare che fortunatamente abito in una zona della città dove transita il numero 13.
Uscita dall'ospedale sono andata alla fermata, che non è proprio molto vicina all'uscita, e gli orari attuali estivi informano che il mezzo passa ogni 20 minuti circa; e nonostante il caldo ho atteso.
Ora mi domando: come mai una sola linea pubblica e non propriamente con passaggi frequenti, nelle vicinanze di un ospedale di tale importanza?
Chi di competenza non si rende conto che non tutti hanno la possibilità di essere automuniti oppure accompagnati?
È possibile che in una città come Brescia, non ci si renda conto della necessità della cittadinanza di recarsi in questo ospedale con mezzi pubblici celeri, comodi e frequenti?
Luciana Albertini
Brescia
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