Pian Camuno non muta l’impegno su Montecampione
Apprezziamo la vostra puntuale informazione su Montecampione e ciò che, volontariamente e non, lo riguardano. Riferendoci al vostro articolo «Matrimonio finito, Unione addio», ci asteniamo da un commento squisitamente politico, non di nostra stretta competenza. Confermiamo, invece, che nulla cambierà a livello organizzativo ed operativo tra Comune e Consorzio Montecampione; l’uscita di Pian Camuno dall’Unione dei comuni non inficerà l’ottima e proficua collaborazione, il dialogo continuerà con rinnovata determinazione ed impegno reciproco per un rilancio della località, attuabile anche attraverso la stipula di opportune convenzioni. Significativo vedere come Montecampione, a volte anche forzatamente, venga tirato in ballo anche per questioni ad esso marginali riguardanti i comuni della bassa Valle Camonica (in primis Pian Camuno, Artogne e Gianico). Al concetto di «forzatamente» prima menzionato, si aggiunga «erroneamente»; inesatta la frase «(poi persa, ndr)» relativa alla causa intentata dal Consorzio verso il comune di Pian Camuno, riguardante l’imposizione della Tasi ai residenti di Montecampione. Essa è tuttora pendente presso il Tar della regione Lombardia, sezione di Brescia, in quanto il Tribunale non si è ancora espresso in merito. Inesatto quindi definirla «persa». La riteniamo un’importante puntualizzazione su un tema tanto delicato e dibattuto, e confidiamo, anche in futuro, in una vostra giusta attenzione.
// Enzo Borghetti Harry Monducci Antonio Romele Armando ZubbianiUfficio Stampa Consorzio Montecampione
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