Passarella, partigiano ucciso da fuoco amico

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Il 25 giugno 1944 Franco Passarella, un giovane antifascista nato a Venezia e residente a Brescia, che pochi giorni prima era salito in Valtrompia per unirsi ai ribelli, fu ucciso da una squadra di partigiani tra Vissone e Solato di Piancamuno. Cinque anni fa lo storico Rolando Anni, nel «Diario della Resistenza bresciana», ha scritto che «la vicenda presenta dei lati oscuri e assomma in sé una serie di equivoci». In memoria del ribelle «giovanissimo, di belle speranze» (annotazione nel diario 1943-1945 del Vescovo di Brescia), in Bassa Valcamonica si sta progettando un nuovo sentiero della Resistenza e, il 25 aprile scorso, è stato fatto il primo sopralluogo raggiungendo anche la località Carolecc, sotto la chiesa di San Pietro vicina a Solato, dove rimase sepolto fino al 1946. Nuove ricerche documentali e testimoniali hanno ricostruito quanto avvenne e, in settembre, saranno pubblicati i risultati ponendo fine alla reticenza e alla manipolazione dei fatti che erano state documentate dal veneziano don Bruno Bertoli nel saggio del 1996 «La vicenda doppiamente tragica di Franco Passarella». Nei prossimi mesi, seguendo le indicazioni dei parenti, saranno corrette le lapidi che a Brescia e Vissone attribuirono ai fascisti l’uccisione del partigiano.

Pier Luigi Fanetti
Brescia

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