Mister esonerato e Asd Urago Mella «Le nostre ragioni»
Lettere al direttore
AA
Le scrivo in qualità di Presidente della Asd Urago Mella, in risposta alla lettera pubblicata in data 3 novembre 2024, nella quale è stata citata la realtà che rappresento.
Devo premettere che ho riflettuto a lungo sulla validità di una replica alle affermazioni asserite, rendendo così il dibattito di pubblico dominio; ma ritengo sia la scelta più corretta a tutela dell’immagine di una società sportiva che vanta una tradizione lunga quasi mezzo secolo ed un particolare legame con il quartiere ed il territorio di Urago, nel rispetto dell’impegno e del lavoro giornaliero svolto dai 50 collaboratori (dirigenti ed allenatori) e dei 350 atleti iscritti.
Due i punti a cui teniamo:
1. Presenza di valori educativi
L’Asd. Urago Mella è un’organizzazione che nonostante le difficoltà legate ad una legislazione in continua evoluzione e sempre più burocratica ed onerosa sta continuando un lungo percorso di crescita, alla cui base sono mantenuti come elementi fondamentali i criteri sani di partecipazione allo sport. Ogni giorno ci impegniamo e ci sforziamo per mantenere il giusto equilibrio tra agonismo e sana sportività, in un perimetro completamente esasperato che influenza anche le fasce più giovani. In questo contesto, e per la fascia d’età interessata dalle affermazioni nella lettera, 14 anni, è inutile negare che i risultati contano. I risultati contano perché di anno con anno una Società vincente, matura un maggiore appeal ed una maggiore forza di attrazione verso nuovi atleti, sia per la medesima fascia di età che per le altre fasce che siano giovani e/o più adulte. Garantire la continuità della Società Sportiva per i prossimi anni, oltre a tutte le strategie e programmazioni che possono essere stabilite con i dirigenti, deve inevitabilmente considerare ed attribuire un valore anche ai risultati. La categoria Giovanissimi Regionali infatti, come noto, appartiene alla fascia definita agonistica dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio. Posso assicurare che i valori etici sportivi sono però intrinsechi a tutti gli insegnamenti che ci coinvolgono sin dai «primi calci»: il rispetto degli avversari e della figura arbitrale, la correttezza e l’etica in campo, il rispetto e la collaborazione tra compagni di squadra, il rispetto per le strutture. Riteniamo che il risultato sportivo sia la somma dell’applicazione di tutti questi valori, ma non possiamo prescindere dal fatto che si va in campo per provare a vincere: fa parte del Dna dello sport.
2. Scelta tecnica razionale, che ha portato me ed i miei più stretti collaboratori a decidere per l’esonero.
Personalmente sono dispiaciuto nel dover riportare in pubblico le motivazioni per cui è stata intrapresa la scelta. Credo che un ulteriore confronto tra il sottoscritto e il mister, sarebbe stato ben più costruttivo. Confronto che ho cercato telefonicamente, ma senza successo. È bene evidenziare che con lo stesso mister, fin da subito era stato chiarito quali erano spazi e tempi a disposizione, cosa che tra l’altro coinvolge le diverse categorie delle nostre squadre. Idem per l’im
portanza della categoria raggiunta, tant’è che come anche da Lui indicato nella lettera pubblicata il 3 novembre, per poterla allenare era in possesso del patentino Uefa C. Nella lettera non trovo però una riga di autocritica; perché è assolutamente vero che noi impegnati con i giovani siamo educatori, ma in questo ruolo dobbiamo ricordarci che siamo a supporto delle figure apicali nell’educazione dei giovani, quali: famiglia e scuola. Il mister, come del resto tutti gli altri allenatori dell’Asd Urago Mella, aveva certamente anche un ruolo di educatore, ma il suo ruolo principale, per la fascia di età dei ragazzi (attività agonistica) e per la categoria sportiva (Giovanissimi Regionali), era quello di allenatore. In questi termini la scelta dell’esonero, per quanto possa essere contestata, trova motivazioni esclusivamente di natura tecnica, nell’ambito del ruolo a cui deve adempiere un allenatore con patentino Uefa C. Preciso inoltre, che l’operato del mister, non è stato valutato esclusivamente sulla base dei 5 risultati delle partite, ma soprattutto su quanto proposto nel corso di tutti gli allenamenti che con attenzione abbiamo seguito e sul mancato miglioramento, partita dopo partita, della squadra. Ricordo al mister che nel momento in cui si accetta il ruolo di allenatore, ci si mette in gioco, ci si confronta e si deve mettere in conto che è presente una direzione tecnica che valuta il tuo operato. In qualità di presidente, con i miei più stretti collaboratori interessati nelle valutazioni tecniche, abbiamo dunque dovuto assumerci la responsabilità di rimuovere il mister dall’incarico, non senza che ciò abbia comportato in noi un sincero dispiacere. In questi tre anni solamente due volte, comprendendo questa, siamo intervenuti rimuovendo un allenatore dal proprio incarico nel corso della stagione. Mi pare un dato indicativo.
Mi permetto di concludere questa lettera con una nota aspra, non polemica, verso tutti coloro che sui social network hanno indistintamente criticato l’Asd Urago Mella.
A tutti questi soggetti estendo l’invito di venirci a trovare per vedere l’impegno che ogni giorno mettiamo, così che possano toccare con mano il nostro mondo, con i lati positivi e negativi, così come a informarsi sull’entità delle nostre quote di iscrizione, magari paragonandole a quelle di società territorialmente vicine a noi.
Concludo veramente invitando tutti ad approfondire i contenuti che comportano certe scelte. Contribuiamo a non favorire cattiva informazione o superficialità: quando si tratta di una attività di volontariato dedicata ai giovani, è necessario, prima ancora che un dovere.
Massimiliano Picchioni
Presidente Asd Urago Mella
Caro Presidente,
assai di rado concediamo tanto spazio a una lettera. Facciamo eccezione oggi, per due ragioni.
La prima attiene al fatto che, essendo stati chiamati in causa, è corretto possiate non diciamo difendervi - che questo non è un processo, né alcuno può ergersi a giudice - ma presentare la vostra versione dei fatti.
La seconda invece concerne la delicatezza dell’argomento, l’eterno dilemma di ogni settore giovanile agonistico: contano i risultati o educare?
Che è un po’ come chiedere se si vuole più bene al papà o alla mamma: non se ne esce facilmente.
È scontato infatti che l’educazione conti di più, ma nello sport, prima ancora che nel gioco, non si educa forse anche ottenendo risultati?
Domande la cui risposta richiederebbe dibattiti, discussioni, ore e ore.
Ci fermiamo invece, lasciando un pungolo di riflessione nella mente dei lettori e rivolgendo a entrambi - a lei e al mister esonerato - un gesto che davvero sorprenderebbe: incontratevi, parlatevi, discutete. E se anche resterete saldi sulle vostre posizioni, alla fine datevi la mano, fate pace. Soltanto così infatti educherete davvero i vostri ragazzi e al tempo stesso vinceremo, tutti. (g. bar.)
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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