Mia mamma vittima di truffa Vi racconto come

Lettere al direttore
Lettere al direttore
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Vorrei condividere un brutto episodio capitato, sabato 1 febbraio, a mia mamma (ottantenne e invalida). Di ritorno a casa in macchina, un tizio (a piedi) deve averle picchiato un pugno sulla portiera mentre lei transitava a bordo della sua utilitaria (mia mamma ha, in effetti, sentito un rumore non capendone, però, le origini/cause). Dopo di che, lo stesso, ha inseguito mia mamma in macchina e, dopo averla fermata, le ha detto che aveva investito una persona e che gli aveva danneggiato la macchina. Mia mamma, ancora ben sveglia, ha subito negato l’accaduto e, presa dallo spavento, ha comunque seguito il tizio su suo preciso invito per andare sul luogo del «presunto incidente». Giunta in un parcheggio condominiale posto fra via Branze e via Bordoni lo stesso ha chiesto a mia mamma, che nel frattempo, capita la truffa, si era chiusa in macchina, di scendere dalla macchina e compilare una constatazione amichevole. Al rifiuto di mia mamma, questo tizio, che aveva a bordo una signora (evidentemente pronta ad «intervenire» magari per prendere la borsa di mia mamma qualora fosse scesa dall’auto...), ha chiesto dei soldi: prima cento euro e poi, vedendo che mia mamma non cedeva ed aveva pochi contanti con sé, ha preso cinquanta euro. Neanche il contrassegno di invalida, ha fatto desistere questo tizio dal perpetrare questa grave truffa ai danni di una signora anziana ed invalida. È vergognoso ed altrettanto grave che simili episodi avvengano nella nostra città che evidenzia una crescente mancanza di sicurezza, come evidenziano anche altri episodi di cronaca recente. Scrivo la presente come monito per tutte le persone anziane alla guida perché prestino la massima attenzione a queste vergognose truffe ed alle nostre Forze dell’Ordine perché mantengano sempre alta l’attenzione anche nei pattugliamenti locali dei quartieri (e non solo per le contravvenzioni/multe).
Lettera firmata

Carissimo,

tutti i reati sono odiosi, quelli nei confronti delle persone fragili ancora di più. Ne siamo talmente convinti, che oggi ci apriamo addirittura il giornale, così come in molte occasioni diamo spazio a simili notizie, affinché la guardia delle persone oneste sia sempre vigile.

Grazie dunque per averci scritto e dia un abbraccio da parte nostra a sua mamma, che è stata assai abile a non farsi abbindolare maggiormente. A lei e ancor più a coloro che finiscono raggirati mani e piedi, va la nostra vicinanza e una richiesta: che siano indulgenti nei confronti di se stessi. Gli ingannatori, infatti, sono professionisti ed esserci cascati non equivale ad una propria dabbenaggine e inadeguatezza. Lo scriviamo soprattutto per gli anziani, per chi da un colpo come questo trae la (falsa) convinzione di non essere più all’altezza, di aver fatto il proprio tempo, lasciandosi prendere dallo sconforto o, peggio, dalla depressione. Non lasciamo che lo strascico della truffa diventi un danno grave. Che i soldi vanno e vengono, salute e fiducia in se stessi no. (g. bar.)

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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