Mia figlia Laura e la gratitudine oltre il dolore

Lettere al direttore
AA
Chi parla di malasanità non conosce il reparto di Oncologia dell’Ospedale Civile di Brescia. In questo giorno di grandissimo dolore per noi vorrei portare a conoscenza la professionalità, la sensibilità e l’umanità dei medici del reparto oncologico e della Breast Unit del Civile. Scrivo questa lettera per esprimere la mia riconoscenza e per ringraziare in particolare i medici e le dottoresse Rebecca Pedersini, Barbara Lazzari e Mara Ziliani. Altrettanti ringraziamenti porgo al personale infermieristico e all’assistente Alice Fontana per la grandissima empatia. Infine, la nostra riconoscenza va alla dottoressa Silvia Copeta che ha permesso a mia figlia Laura di accettare con serenità i problemi legati alla sua malattia. Sono stati anni difficili, ma in cui Laura non ha mai perso il suo entusiasmo per la vita e la sua capacità di prendersi cura degli altri.
Giusi Treccani Coccoli
Carissima Giusi,
il dolore di una madre per la morte d’una figlia non ha eguali, una lacerazione che toglie il fiato anche soltanto a pensarci. Che in queste ore tragiche lei abbia trovato la forza di dedicare un pensiero così riconoscente, così delicato, così puntuale a medici e personale sanitario del Civile, è una lezione d’umanità che ci fa restare ammirati e a cui facciamo eco con una vicinanza non formale.
Un abbraccio fortissimo a lei e una carezza a Laura, che in questo giornale ha lasciato una traccia, essendo stata nostra collaboratrice. La sorte ha portato in dote un destino crudele, ma in lei e in chi le ha voluto bene vivrà per sempre. (g. bar.)
Giusi Treccani Coccoli
Carissima Giusi,
il dolore di una madre per la morte d’una figlia non ha eguali, una lacerazione che toglie il fiato anche soltanto a pensarci. Che in queste ore tragiche lei abbia trovato la forza di dedicare un pensiero così riconoscente, così delicato, così puntuale a medici e personale sanitario del Civile, è una lezione d’umanità che ci fa restare ammirati e a cui facciamo eco con una vicinanza non formale.
Un abbraccio fortissimo a lei e una carezza a Laura, che in questo giornale ha lasciato una traccia, essendo stata nostra collaboratrice. La sorte ha portato in dote un destino crudele, ma in lei e in chi le ha voluto bene vivrà per sempre. (g. bar.)
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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