Mi sento triste, ma grazie dottori e infermieri

AA

Cari medici, infermieri e volontari, mi rendo conto che il momento è molto difficile per tutti, ma soprattutto per voi. Mi piacerebbe farvi qualche domanda: 1 Per voi è tanto difficile,vero? 2 Passerà il Coronavirus? 3 Torneremo presto a scuola? 4 Perché tante persone non rispettano le regole? 5 Vi possiamo aiutare in qualche modo? 6 Perché gli scaffali dei supermercati sono vuoti? 7 Ma cosa c’entra il cibo con questa malattia? 8 Voi come fate a guarire tutte le persone infettate? In questi giorni mi chiedo spesso come riusciremo a superare tutto questo. Stando in casa mi sento come rinchiusa in una gabbia e anche se, quando c’è il sole, esco in giardino, non è lo stesso. Non vedere i miei amici, i miei compagni, le mie maestre mi rende molto triste! A volte spero che tutto questo sia solo un brutto sogno, vorrei tornare a fare quello che facevo prima. Mi sento molto sola perché non posso vedere neanche i miei parenti e questo non è bello per me… spero tanto di ritornare presto alla mia normalità e spero che le persone a cui voglio bene non si ammalino. Per ringraziarvi, io e le altre persone ci impegneremo a rispettare tutte le regole: stiamo a casa, ci laviamo bene le mani, disinfettiamo tutto... Così sconfiggeremo il Coronavirus! Più siamo più gente salviamo! Vi ringrazio per quello che fate ogni giorno, speriamo che passi in fretta. Vi ringrazio di nuovo!

// Gaia
9 anni
Cari Gaia e Emanuele (che hai scritto la lettera successiva), oggi, nonostante tutto, è il primo giorno di primavera e dal 1999 anche Giornata Internazionale della Poesia. E allora per una volta diamo spazio a voi, ragazzi, che siete la primavera delle nostre famiglie e comunità, ma anche alla poesia che in questi giorni di dolore e paura può offrire una piccola oasi dove cercare qualche consolazione. Se come ci ricordate, tutti ci impegneremo a rispettare le regole, riusciremo a sconfiggere il virus. Insieme ce la faremo di sicuro. E allora sarà primavera vera, con tutta la sua poesia. (g. c.)

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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