Manuela Bailo, «La gratitudine e il rispetto che serve»
Una testimonianza di graditudine nel dolore, il dramma di una vicenda che nessuno avrebbe voluto avvenisse, né tantomeno raccontare. È quella che proponiamo di seguito contenuta nella lettera al direttore inviata al Giornale di Brescia e firmata da Damiano Sandri, padre di Matteo, l'ex fidanzato di Manuela Bailo. Segue la risposta del vice direttore, Gabriele Colleoni.
«Premetto che a mio parere i giornali locali si sono comportati in maniera molto corretta senza fare inutili illazioni attenendosi sin dalla prima ora ai fatti conosciuti e diramando solo notizie certe. Così come estremamente corretta si è comportata Teletutto. Volevo ringraziare tutti coloro che hanno collaborato alla ricerca della verità. In particolare i carabinieri di Nave e di Gardone che hanno dimostrato un’altissima professionalità. La polizia scientifica che ha smontato ogni bugia del reo confesso Fabrizio Pasini e sono sicuro che altre bugie smonterà in futuro, i magistrati inquirenti e la mia Polizia Locale che ha collaborato con puntualità e professionalità nelle ricerche e nei transiti dei veicoli riconducibili e utilizzabili dall’assassino. Ringrazio ancora i carabinieri di Nave per le belle parole che hanno detto a mio figlio Matteo, rincuorandolo in un momento così tragico della sua vita. Li ringrazio anche per il loro omaggio floreale a Manuela che mi ha commosso strappandomi l’ennesima lagrima del periodo. Ringrazio Antonio e la sua squadra (non metto il cognome perché a lui non piace apparire ma essere), sempre lontano dai riflettori ma sempre pronto quando serve. Un sicuro punto di riferimento che ci ha dato coraggio nei momenti peggiori. Tutti costoro non lavorano per vendere qualche copia di giornale in più o per aumentare di qualche punto l’audience di alcune pessime trasmissioni televisive, loro cercano la verità e puntualmente la verità è stata trovata. Sono certo che anche i genitori e i familiari di Manuela condivideranno il mio pensiero». Damiano Sandri
«Gentile Sandri,
premesso che come giornalisti vorremmo non doverci mai occupare di notizie come la scomparsa e la tragica fine di Manuela, ci conforta che amici e familiari riconoscano la correttezza del nostro lavoro di informazione sul caso. In realtà è quello che in buona fede ci proponiamo di fare (e dovremmo fare) ogni giorno, per tutte le notizie. Ma lo si riesce a fare al meglio quando si incontrano anche interlocutori disponibili ad aiutarci e a facilitarci nel nostro compito. Cogliamo l’occasione per esprimere la nostra sentita vicinanza a tutti coloro che soffrono per questa assurda tragedia. Grazie». Gabriele Colleoni
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