Mamma, tre sole parole: scusami, perdonami, grazie
Cara Mamma È davvero tanto che non ti scrivo un biglietto, me lo hai fatto notare e hai ragione. Scusa. Probabilmente in tutte le corse che ogni giorno faccio rischio di perdere quello che davvero è importante: una telefonata, un abbraccio un sorriso, uno stare insieme attorno ad un tavolo. Scusa. Ma ogni giustificazione è vana, inutile sciocca. Scusa per tutte le volte che non sono il figlio che ti immaginavi io fossi, scusa per tutte le volte in cui hai riposto in me fiducia e non te l’ho ricambiata, scusa per quando vorresti vedere in me una persona e davanti a te invece ne trovi una diversa, magari lontana, non come tu volevi. Scusa per tutte le volte che ti ho fatto piangere, per quelle che ho ferito il tuo cuore, per quelle che ho infranto il tuo sogno di un figlio perfetto. Perdonami. Non sono perfetto non lo sono mai stato, ma cerco di fare sempre il meglio, anche con fatica con sacrificio e con sforzo. Scusa per non dirti «ti voglio bene» scusa per non riuscire sempre a dimostrartelo. Sei la mia mamma comunque e tutto questo lo capisci, so che lo capisci. Lo so per certo ora che sono pure io genitore so che mio figlio mi vuole bene anche se non me lo dice, è questo che rende magico e indissolubile il legame tra genitore e figlio. Grazie per tutte le volte che ci sei, e tu ci sei sempre. Anche quando non ce la fai più, tu ci sei sempre con quel sorriso, con la forza, con l’energia che non ti manca mai, anche nei momenti più difficili, nei momenti più bui, negli attimi più tristi riesci sempre a sollevarti con caparbietà e con la voglia di ripartire, mai in collera sempre pronta a tendere la mano, disponibile, generosa e buona. Grazie per la vita che mi hai dato, per come mi hai cresciuto e per tutto quello che hai fatto e continui a fare per me. Grazie di cuore. Ti ho scritto in queste poche righe tre parole che è sempre difficile dire: scusa, perdonami, grazie. Sei stata, sei e sarai sempre la mia mamma. Con tutto il cuore: Ti voglio bene.
// FrancescoRiproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato