L’uscita da Cogeme Bello sarebbe sapere che ne pensa Lgh

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Con riferimento all’articolo pubblicato il 20 novembre «Fuga da Cogeme, attacco a Vivenzi» vorrei fare alcune precisazioni. La legge «Madia» stabilisce che i Comuni entro il 30 settembre 2017 avrebbero dovuto fare una ricognizione delle società partecipate ed individuare quelle ritenute non più di loro interesse, alienando tali partecipazioni. Il Comune di Paderno Franciacorta, socio-storico fondatore della società Cogeme, ha ritenuto di alienare la propria partecipazione in quanto essa «... non ha per oggetto attività strettamente necessarie per il perseguimento delle finalità istituzionali proprie dell’ente. I servizi forniti allo stesso dalla società sono facilmente reperibili sul mercato a condizioni competitive» (virgolettato tratto dal testo della delibera di consiglio comunale). A questo punto mi chiedo quale sia la politica della società LGH nei confronti dei Comuni soci di Cogeme, visto che le delibera consigliare padernese è stata votata anche dal Presidente di LGH nella veste di consigliere comunale: tale politica è forse quella di far uscire i Comuni soci da Cogeme. Cosa ne pensa l’amministratore delegato di LGH? Peraltro il dr. Vivenzi è anche vicesegretario del PD brescianio. La federazione bresciana del PD è d’accordo con queste scelte dai risvolti non solo amministrativi ma anche politici? Quale politica intende perseguire il PD nei confronti della società LGH alla luce dell’accordo con A2A? Ritengo, infatti, che i cittadini che usufruiscono dei servizi (e li pagano) debbano essere informati se continueranno o meno ad essere serviti da Cogeme.

// Giancarlo Righetti
ex amministratore Cogeme Rovato

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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