L’Ucraina, Trump, Putin, l’Europa... Mettiamo un punto

Lettere al direttore
AA
Su una cosa il presidente degli Stati Uniti Trump ha perfettamente ragione: l’Ucraina non avrebbe mai sconfitto la Russia. L’ Unione Europea ha finanziato con 158 miliardi di euro il supporto all’Ucraina e invece di proporsi come mediatrice di pace ha incentivato con gli aiuti militari la guerra. Un altro punto fermo fondamentale è che la Russia ha invaso l’Ucraina ma bisognerebbe chiedersi anche sul perché? Una causa potrebbe essere l’espansione della Nato a Est? Infatti l’intervento armato della Russia è stato preceduto da un prolungato ammassamento sul confine delle forze russe iniziato nella primavera 2021, motivato dal presidente russo Vladimir Putin sulla base del timore di un’adesione dell’Ucraina alla Nato ed è seguito da esercitazioni militari. Credo che un po’ di colpe siano di tutti: la Nato, Putin, l’Europa e gli Stati Uniti. Partendo dal presupposto che nessuna nazione può invadere un altro Stato Sovrano si sarebbero dovute trovare delle soluzione pacifiche e di mediazione e l’Europa avrebbe potuto ottenere un grandissimo ruolo all’interno delle due nazioni in guerra. La politica Europea continua ad essere di basso profilo ed insignificante ed ora con Trump e Putin che concordano tra di loro le fasi della fine della guerra l’Europa perderà completamente la sua influenza e la sua importanza strategica. Agli inizi del conflitto si sarebbe potuto ottenere qualche tavolo di mediazione ma l’Europa «strano ma vero» ha spinto per la guerra. È assurdo che l’Europa dimentichi il proprio passato e incentivi una guerra sul proprio territorio e dietro le schermate principali e le parole di circostanza l’Unione Europea ha fallito!
Mariano Pirrotta
Docente I.I.S. Einaudi di Chiari
Caro Mariano,
s
ull’Ucraina e i recenti sviluppi del conflitto, con colpi di scena ad ogni piè sospinto, riceviamo molte lettere. Scegliamo la sua per ribadire quanto sia difficile intavolare una discussione allorché persino sulle basi non ci sia un accordo. Per usare una metafora sportiva, è come se non esistessero regole del gioco e restasse soltanto il tifo.
Vale per le guerre, le pandemie, il clima, l’economia... Tutto. Viviamo la tomba dell’elemento oggettivo e il trionfo della sensazione soggettiva, in cui conta tutto e il suo contrario. Invece, almeno su alcuni dati essenziali, da persone civili, leali, senza interessi particolari o tornaconto, un accordo dovremmo trovarlo.
Ad esempio, di quanto ha scritto, evidenziamo quello che lei chiama il «presupposto», cioè che «nessuna Nazione può invadere un altro Stato Sovrano». Bene. Punto.
Partiamo da questo. Sul resto discutiamo, in massima libertà, ma almeno avendo chiaro chi parte dalla ragione e chi dal torto. (g. bar.)
Mariano Pirrotta
Docente I.I.S. Einaudi di Chiari
Caro Mariano,
s
ull’Ucraina e i recenti sviluppi del conflitto, con colpi di scena ad ogni piè sospinto, riceviamo molte lettere. Scegliamo la sua per ribadire quanto sia difficile intavolare una discussione allorché persino sulle basi non ci sia un accordo. Per usare una metafora sportiva, è come se non esistessero regole del gioco e restasse soltanto il tifo.
Vale per le guerre, le pandemie, il clima, l’economia... Tutto. Viviamo la tomba dell’elemento oggettivo e il trionfo della sensazione soggettiva, in cui conta tutto e il suo contrario. Invece, almeno su alcuni dati essenziali, da persone civili, leali, senza interessi particolari o tornaconto, un accordo dovremmo trovarlo.
Ad esempio, di quanto ha scritto, evidenziamo quello che lei chiama il «presupposto», cioè che «nessuna Nazione può invadere un altro Stato Sovrano». Bene. Punto.
Partiamo da questo. Sul resto discutiamo, in massima libertà, ma almeno avendo chiaro chi parte dalla ragione e chi dal torto. (g. bar.)
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