L’offerta di Librixia e gli autori finiti sul giornale

Lettere al direttore
Lettere al direttore
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Lunedì 30 settembre ho assistito con interesse all’intervento di Sigfrido Ranucci presso l’Auditorium S. Barnaba, nell’ambito di Librixia. Con mia sorpresa e disappunto, ho visto che il giornale non ne ha fatto minimo cenno, dedicando ampio spazio al pur bravo Brizzi e - un po’ meno - all’altrettanto bravo ed apprezzato Andrea Vitali. Forse il grande giornalista d’inchiesta Ranucci è considerato troppo «divisivo» a causa dell’attività che svolge e per le sue scomode prese di posizione?
Enrico Sacchi
Bovezzo

Caro Enrico,

ci mancherebbe altro.

A parte il fatto che per noi non esistono giornalisti «divisivi», ma soltanto seri o scarsi e Ranucci non appartiene certo alla seconda categoria, il motivo è banale: proponendo Librixia ogni giorno eccellenti autori e non volendo ridurci a una bacheca di francobolli, abbiamo dovuto decidere (fare scelte è l’essenza del mestiere nostro e dello stesso Ranucci). Quel giorno si è deciso per Vitali poiché il suo ultimo libro è ambientato nel Bresciano, mentre per Brizzi si trattava di un anniversario tondo dal suo best-seller indiscusso «Jack frusciante è uscito dal gruppo». Niente contro Ranucci dunque, che abbiamo intervistato e intervisteremo in altre occasioni. E grazie a lei, che ha dato modo di chiarire del nostro lavoro il dritto e pure il rovescio. (g. bar.)

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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