L’inquinamento elettromagnetico nel Bresciano

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Ho letto con interesse l’articolo di metà ottobre in cui il vostro giornale diffondeva gli ultimi dati statistici elaborati dall’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente (Arpa Lombardia) sulla presenza di elettromagnetismo in città e nella provincia. A quanto pare intorno a noi ci sono tanti, evidentemente troppi, impianti che emanano onde magnetiche. Per non parlare della presenza di polveri sottili e pm10 nelle aree industriali attorno alla città. Proseguendo nella lettura dell’articolo avrei voluto sentirmi rassicurata dalle parole dell’assessore all’ambiente cit. «Ma la maggior parte degli impianti è dislocata in zone lontane dall’abitato e la ricaduta sui cittadini è praticamente vicina allo zero». Tuttavia leggendo mi è tornata in mente la vicenda della Lonati Anglo-American School (Laas) di cui il vostro giornale aveva parlato meno di un mese fa. A settembre avevate pubblicato prima un articolo trionfante sulla doppia vittoria in sede penale e amministrativa del proprietario della scuola contro Legambiente; poi la replica in cui l’Associazione spiegava le sue perplessità sulla decisione dell’amministrazione comunale di Brescia di considerare normale e legittimo che la scuola di via Bormioli stesse sotto un elettrodotto di 380 kV, oltre che in un’area urbanistica industriale con destinazione acustica nella tipica classe che si addice alle fabbriche. Al di là di come andrà a finire questa storia nei tribunali, personalmente faccio fatica a interpretare certe scelte di governo e amministrazione della salute e della città. Ben vengano dunque articoli come il vostro che aiutano a cogliere importanti informazioni nascoste dietro a difficili dati statistici. Tuttavia, senza nulla togliere al dovere deontologico di oggettività e imparzialità della professione giornalistica, sarebbe utile per noi cittadini ritrovare tra le pagine dei giornali anche una chiave di lettura utile a interpretare non solo i dati ma anche i fatti che avvengono intorno a noi. Anche quando questo potrebbe significare assumere un atteggiamento critico nei confronti di chi ha un potere e lo esercita senza preoccuparsi della salute di tutti e soprattutto dei bambini.

// Sofia Lorefice
Brescia

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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