Lettera ad un papà ammalato

AA

Tutto ciò che vorrebbe una figlia per un padre è tutto ciò che un padre vorrebbe per la propria figlia: salute, fortuna, felicità, una famiglia serena.
Tu mi hai dato tutto questo; ma io cosa ti sto dando? Cerco di darti tutto quello che posso, cercando di coniugare il mio essere figlia e la mia professionalità. Io sapevo tutto della tua malattia, avrei voluto tenerti con me, ma purtroppo non è andata così.
Volevo tenerti vicino a me, mi ero promessa a me stessa che non ti avrei mai portato in una casa di riposo ma alla fine la situazione mi è scappata di mano.
Avevo bisogno di un aiuto esterno così con la morte nel cuore ho dovuto cedere. Da allora le mie notti non sono più tranquille ti penso non a casa nel tuo letto, ma in una «camera a te sconosciuta». Cerco di starti accanto il più tanto possibile, anche se ultimamente la «cosa» mi pesa tantissimo.
La demenza non ti lascia scampo! Ti cancella i contorni, i ricordi. Ed ogni mattino è come ieri, e come domani. Non sai più che giorno è, che ora è. Tu persona intelligente e colto nei tuoi ritmi di vita! Mi sento così arrabbiata quando penso che la tua malattia ti renderà sempre più bambino!


La cosa che chiedo al Signore è di non farti soffrire. Sono in contatto con il mio sacerdote... ho bisogno di lui... la sua parola mi conforta, mi aiuta a starti vicino. Lui dice che c’è sempre un perché alla malattia e alla sofferenza.
Io so quello che tu hai fatto per la famiglia, hai dato tutto te stesso perché non ci mancasse niente. Spero di fare la stessa cosa per te. E se adesso ti manca qualcosa come faccio a capirlo? Sto tanto male senza di te perché se anche tu sei ancora presente è come che tu non ci fossi più.
Ti scriverei ancora tante pagine, ma voglio dire alle persone che stanno leggendo questo scritto di stare vicino ai propri genitori, perché loro sono una forza grande.


Lettera firmata

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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