L’estate mi scivola addosso mentre attendo la sera
Ecco il mio tormentone estivo come un vecchio ritornello che ti perseguita in ogni momento della giornata. Anche il bene è sconsolato, un pensiero breve letto chissà su quale libro. L’estate, stagione luminosa, lussureggiante, stagione che porta con sé grandi illusioni, mirabolanti promesse, mi scivola addosso mentre assorto aspetto con impazienza sulla mia terrazza la frescura serale. Il sole da un momento all’altro dovrebbe scomparire dietro le montagne. Al piano di sotto mia nonna novantacinquenne si arrabbia, insulta la tv sua principale interlocutrice. Non le sono rimasti che ricordi, l’uomo di immortale non ha che questo, il ricordo che porta e il ricordo che lascia. Il pino spogliato dei suoi rami l’anno scorso ha ripreso vigore, la natura continua imperterrita il suo spettacolo sublime ma terribile. Anche il bene non consola? Rimango con questa amarezza sospeso tra cinque parole che fanno scudo a quell’inconsistenza del nulla che mi attende. Lo sento, non ci sarà mai una risposta luminosa, assoluta, alla mia domanda. Resto nella trepidante attesa di leggere nella vostra rubrica questa mia riflessione. L’ennesima sconfitta.
// Renzo CominassiIseo
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