Le nomine, l’algoritmo e il caos
Lettere al direttore
AA
Sono un docente precario da oggi denominato «dimostrante» perché ha l’ardire di portare alla luce alcune criticità emerse durante l’operazione delle nomine presso la provincia di Brescia e, oltre questo, segnalare anche l’arroganza di chi tali nomine ha prodotto.
Come penso si sappia, in questa tornata si sono riscontrati diversi problemi probabilmente legati alla disponibilità delle scuole e agli accantonamenti fatti per il concorso Pnrr del 2023.
Tutte queste sono problematiche che ad ogni inizio anno scolastico ricadono su noi «dimostranti» che, durante la compilazione delle 150 scuole auspicate come sede, siamo obbligati a scegliere senza saper le disponibilità reali, col rischio di trovarsi senza una cattedra.
A questo si aggiungono le criticità legate all’algoritmo che, fin dalla sua introduzione, non sono state, volutamente o per incapacità, risolte. Mi pare infatti alquanto bizzarro che un «dimostrante» che non prenda la cattedra al primo turno perché saltato dall’algoritmo o perché questa risulta indisponibile, nella successiva tornata di nomine venga saltato a priori, anche se si fosse liberata la scuola da lui scelta e che gli spetterebbe di diritto per punteggio superiore agli altri, solo ed esclusivamente perché l’algoritmo o meglio chi lo governa lo fa ripartire dall’ultimo chiamato.
In più quest’anno si sono aggiunte le riserve per quelli che hanno svolto il servizio civile universale (un anno di servizio civile che, invece di dare un punteggio determinato, permette invece di scavalcare «dimostranti» che hanno punteggi ben più elevati).
A tutte queste problematiche poi si aggiunge anche il comunicato stampa pubblicato e scritto dall’Ust di Brescia (mi riporta agli anni ’80 con comunicati ben più critici) in cui le giuste proteste sono state liquidate con un laconico «Non hanno agevolato il lavoro dell’ufficio le manifestazioni di intemperanza di alcuni “dimostranti”», senza degnarsi di porre la firma dello scrivente.
Chiarisco che le criticità hanno, come riportato più volte dal medesimo Ust, riguardato il conteggio delle disponibilità, non tanto i 43.475 interessati che sicuramente non credo abbiano potuto ritardare il lavoro d’ufficio e informatizzato dei preposti a tale operazione.
Sperando che queste falle possano essere risolte anche con l’aiuto delle OO SS e del Ministero dell’Istruzione e del Merito, porgo i migliori auguri di un buon inizio d’anno a tutti i docenti di ruolo e a tutti i «dimostranti».
Prof. Marco Targhetta
Facciamo nostri e rilanciamo volentieri i migliori auguri di inizio anno a tutti i docenti, «dimostranti compresi», estendendoli al personale non docente delle nostre scuole, Ufficio scolastico territoriale compreso. E compresi pure gli studenti. Ogni anno le stesse fatiche, le conquiste del posto fisso ma anche le speranze andate deluse. Ce ne è abbastanza per rischiare di partire con il piede sbagliato. Ogni anno la stessa storia.
Stavolta con un inghippo dirompente in più: le bizze (?) dell’algoritmo - ostacolo aggiuntivo, prevedibile e non previsto - appaiono come la ciliegina sulla torta di una scuola che fatica a stare insieme e che invece di compattarsi sull’obiettivo comune - ovvero il bene dei nostri ragazzi - rischia di infilarsi al senso unico delle difese d’ufficio. «Le intemperanze di alcuni dimostranti» (peraltro successive alle assegnazioni di cattedra fatte e poi smentite), o i dichiarati «problemi di comunicazione con i presidi», non sono capaci di spiegare quanto accaduto. Cause efficienti? Ne dubitiamo. Certo non sufficienti. Sarebbe stato più appropriato un sano, franco, responsabile e soprattutto... educativo... «scusate, abbiamo sbagliato, la fretta ci ha tradito. Abbiate pazienza, ripariamo al più presto». (n.v.)
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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