Le «Iene» in ufficio e la mia reputazione finisce alla gogna
A seguito dell’intrusione della telecamera delle Iene subita nel mio ufficio, ennesimo grave episodio della campagna mediatica denigratoria di cui sono vittima ormai da quindici giorni, mi sono convinto a chiedere ospitalità al suo giornale per dare conto della mia versione dei fatti e tutelare il mio onore e la mia reputazione. Sono dirigente del Comune di Brescia dal 2006, confermato nelle funzioni dirigenziali da tre diverse Amministrazioni (Corsini, Paroli, Del Bono), e responsabile del Settore Personale dal 2009. Nel mese di luglio 2013, poco dopo il suo insediamento e nell’ambito di un processo di riorganizzazione, la nuova Giunta decise di ridurre da sedici a sei il numero di dirigenti a tempo determinato e deliberò la loro assunzione, demandando al responsabile del Settore Risorse Umane l’adozione degli atti conseguenti, tra i quali l’approvazione degli avvisi di selezione. In qualità di soggetto competente a dare esecuzione alla delibera, provvedevo con un unico provvedimento alla sottoscrizione e pubblicazione degli avvisi dei sei bandi, riportando fedelmente in ognuno di essi i criteri già predeterminati dalla Giunta. La procedura di selezione dei candidati non veniva effettuata da me, ma dal direttore generale del Comune, che, con procedura comparativa, individuava i candidati prescelti da sottoporre al sindaco per l’attribuzione dei relativi incarichi. Avendo sottoscritto atti privi di contenuto discrezionale in quanto meramente attuativi di criteri predefiniti dalla Giunta, ho ritenuto che non vi fosse alcun conflitto di interesse e pertanto non sussistesse l’obbligo di astensione dalla sottoscrizione dell’avviso di bando al quale ho successivamente partecipato. Preciso che gli atti della procedura sono stati tempestivamente resi pubblici e comunicati ai consiglieri comunali, senza che nessun rilievo sia mai stato sollevato da alcuno, nemmeno dagli altri candidati alla selezione. Constato con amarezza come una vicenda risalente a quasi quattro anni fa venga oggi strumentalizzata per meri intenti di speculazione politica, sconvolgendo la vita di chi in 25 anni al servizio della Pubblica Amministrazione ritiene di essersi sempre comportato con rettitudine e professionalità.
// dott. Claudio ReboniResponsabile Settore Risorse Umane Comune di Brescia
Dopo averne dato sintesi sul giornale di ieri, pubblichiamo integralmente la lettera del dott. Reboni che con amarezza rivendica il riconoscimento di professionalità e rettitudine maturato nel corso degli anni al servizio delle Amministrazioni che si sono succedute in Loggia dal 2006. La questione, dopo la ribalta mediatica, entra nel dibattito consiliare di oggi, quando il sindaco Emilio Del Bono risponderà all’interrogazione di Laura Gamba, capogruppo del Movimento 5 Stelle, che ha sollevato il caso. (n.v.)
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