Le criticità nella scelta dei «gestori» dei malati cronici

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Ho letto la lettera della signora Tretti, presidente Associazione dei Malati, sul quotidiano del 27 marzo 2018 in merito al modello regionale della presa in carico dei malati cronici e vorrei ricordare le molte segnalazioni, all’Unione Medici Italiani, di medici e malati sulle lettere inviate da Ats e dall’assessore regionale alla Sanità avv. Giulio Gallera. Queste lettere non risultano sufficientemente chiare e sembrano più dei messaggi pubblicitari a favore dell’adesione che comunicazioni istituzionali per consentire una scelta consapevole. In particolare non viene esplicitata la libertà del malato cronico di aderire o meno al modello lombardo come stabilito dal Tar-Milano nell’ordinanza del 5/12/2017. Non viene chiarito che l’adesione o meno non comporta mai il cambio del medico curante. Le lettere insistono sui vantaggi, non così rilevanti e certi, ma soprattutto non vengono menzionate le criticità che la scelta del modello comportano. Tra queste l’UMI ricorda che l’adesione comporta: 1) l’obbligo di scegliere un «gestore» non previsto dalle leggi sul Servizio sanitario nazionale; 2) l’obbligo di sottoscrivere un contratto con i «gestori» (Patto di Cura e il Pai - Piano assistenziale individuale) che limita di fatto l’assistenza per un periodo di un anno con difficoltà alle modifiche in caso di necessità; 3) se si sceglie una struttura come «gestore» si creano possibili conflitti nell’assistenza tra medico specialista e medico curante; 4) la penalizzazione dell’ assistenza rispetto alle modalità previste dal Servizio sanitario nazionale tra cui la limitazione della libertà di scelta del luogo di cura; 5) le continue modifiche da parte della Regione della normativa delle modalità di assistenza col modello lombardo che non sono mai comunicate ai diretti interessati cioè ai malati. Questi ed altri problemi e criticità sono di fatto delle vere e proprie limitazioni e penalizzazioni. In sostanza per la stragrande maggioranza dei malati cronici sono più gli svantaggi. Per tali motivi si consiglia di valutare con grande attenzione l’eventualità di adesione e nel dubbio meglio non aderire ed attendere le decisioni del Tar-Milano o ulteriori sviluppi che potrebbero arrivare dalla nuova Amministrazione della Regione Lombardia, uscita dalle recenti elezioni ed ancora dall’applicazione dei nuovi accordi nazionali dei Medici di Medicina generale sottoscritti il 29 marzo 2018.

// Francesco Falsetti
Presidente Unione Medici Italiani Brescia

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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