La voltura di un’utenza Tim diventa un incubo

Vorrei raccontare la mia odissea iniziata in febbraio di quest’anno ed ancora in corso, diretta ad ottenere una semplicissima voltura dell’utenza Tim intestata a mio marito deceduto in gennaio. Primo contatto telefonico, febbraio. La prima cosa che mi viene detta è che devo cambiare contratto e quindi numero. Scarto immediatamente questa possibilità, è facile immaginare che ulteriore disagio costituirebbe un cambio di numero telefonico. Secondo contatto telefonico, marzo. Mi viene richiesta documentazione che trasmetto via fax. Terzo contatto telefonico, aprile. Non avendo ricevuto alcun riscontro, richiamo la Tim e l’operatore mi dice che è necessario cambiare contratto. Quarto contatto telefonico, maggio. Un operatore mi suggerisce invece, di togliere la fibra per poi rimetterla a subentro avvenuto. A tale scopo sarebbe venuto un tecnico a casa. Quinto contatto telefonico giugno. Poiché il tecnico non si è mai presentato e facendo anche presente che il c/c dovrà essere chiuso, chiedo che sarebbe utile procedere. Sesto contatto telefonico, settembre. Richiamo per sapere a che punto è la mia pratica, l’operatore mi dà il numero dell’amministrazione. Chiamo: non risponde nessuno. Settimo contatto telefonico, settembre. Richiamo il 187 dopo alcuni giorni: l’operatore mi suggerisce di compilare il modulo Sepa e inviarlo via fax con i documenti chiedendo di subentrare alla linea telefonica intestata a mio marito. Mi consiglia anche di chiedere il passaggio da fibra alla linea normale e che dopo il subentro sarei ritornata al piano tariffario precedente. Ottavo contatto telefonico, ottobre. Visto che nulla si muove richiamo il 187: mi si dice che la pratica è in lavorazione. Nono contatto telefonico ottobre. Vengo contattata da Tim, ma delusione, non per la mia pratica, ma per offrirmi un contratto più conveniente cambiando però il numero. L’operatore non è stato in grado di darmi nessuna informazione sullo stato della mia pratica. Decimo contatto telefonico, novembre. Giorni fa ho richiamato il 187: mi ha risposto un’operatrice dalla Romania a cui ho dovuto ripetere più volte non solo il mio numero di cellulare perché non capiva: ho appreso che la mia pratica è ancora in lavorazione. Dopo nove mesi e dieci contatti telefonici senza che la mia situazione sia cambiata di una virgola, inizio a pensare che, anziché cambiare la domiciliazione bancaria del contratto, dovrei molto più semplicemente cambiare gestore.
// Lettera firmataRiproduzione riservata © Giornale di Brescia
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