La sfortuna di abitare al Primo Maggio
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Il quartiere Primo Maggio, dove vivo, è uno dei quartieri più «infelici» di Brescia. Entrando in città provenienza Rezzato, incontro il Museo delle Mille Miglia, la grande rotonda, ben curata, e sulla sinistra un parco pubblico piccolino ma immerso nel verde con il prato all’inglese ben tenuto che presuppone una cura forse anche settimanale. Continuo fino al parco Ducos dove vedo diverse persone intente a prendere il sole e rilassarsi distese su prati ben curati tra cespugli fioriti. Attraverso la città dove tutto sommato, nei limiti di spesa dell’Amministrazione comunale le aiuole e gli spazi pubblici sono tenuti decentemente. Proseguo fino alla stazione e oltre arrivando alla grande rotonda per immettermi in via Rose: qui la musica comincia a cambiare, la rotonda, a differenza di quelle fin qui incontrate che sono abbellite con fiori e almeno con l’erba ben rasata, è infestata dalle erbacce. Il bello comincia quando si entra in via Rose, ancor prima del passaggio a livello inizia l’incuria totale con le erbacce che invadono tutto (chissà quanti topi). Incontro sulla sinistra uno dei pochi, forse, l’unico spazio verde pubblico usufruibile, si fa per dire, dagli abitanti del quartiere; si tratta di una lingua di terra che costeggia la linea ferrata senza alberi né panchine, con un piccolissimo spazio dedicato alla sgambatura dei cani, dove l’erba viene tagliata con cadenza sconosciuta e dove, di conseguenza, zanzare e pappatacci la fanno da padrone provocando ai pochi temerari che vi si avventurano bubboni dolorosi e forse anche infetti, provare per credere. Nel resto del quartiere lo stato di abbandono non è da meno. Eppure il quartiere non è abitato da figli di nessuno, le tasse le paghiamo, senza sconti, come tutti i cittadini forse anche di più, dato che per la vicinanza al centro le rendite catastali sono alte. Ma nel quartiere per la presenza del Pcb le case hanno perso ancora più valore di quello che gli immobili hanno perso per effetto della crisi. Cari amministratori, visto che in questi giorni si parla di comitato di quartiere, di avvicinare democraticamente chi amministra la città e i quartieri a chi li abita e ne vive i problemi, non sarebbe il caso di cominciare intervenendo per sistemare almeno il decoro e la pulizia di quei quartieri che sembrano dimenticati per sfatare quel triste luogo comune che gira nel quartiere: «....nel nostro quartiere non abita nessuno di influente pertanto se ne fregano...!». Luigi Nencini Brescia
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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