La ricetta per un sorso di allegria
Ho sempre desiderato apprendere la preparazione del vin brulè e quando ci sono riuscito mi sono sentito appagato, come quando realizzi un piccolo sogno che tenevi nel cassetto.
Il vin brulè (letteralmente vino bruciato, dal francese) è una bevanda bollente a base di vino rosso e spezie che si consuma soprattutto nel periodo dell'avvento, il tempo liturgico che precede e che è preparatorio al Santo Natale.
Pare che questa bevanda sia molto antica e che la si debba attribuire ai frati esperti conoscitori di erbe e di spezie che nei conventi si dedicavano alla preparazione del vino.
Il vin brulè è tipico delle zone di montagna, aiuta a combattere il freddo inverno in quanto è corroborante, riscaldante e disinfettante oltre ad essere un ottimo rimedio per curare il raffreddore. Ecco la ricetta, con ingredienti e preparazione:
1 litro di vino rosso corposo, 2 stecche di cannella, 200 grammi di zucchero, 8 chiodi di garofano, 1 pizzico di noce moscata, 1 arancia, 1 limone, 1 mela.
Lavare l'arancia ed il limone e togliere loro la scorza senza la parte bianca perché risulterebbe troppo amara. Lavare la mela, togliere il torsolo e tagliarla a spicchi o a rondelle sottili, come si preferisce. In una pentola non antiaderente e possibilmente con le sponde basse mettere il vino e scaldarlo a fuoco lento, aggiungere la cannella, un pizzico di noce moscata, lo zucchero, la buccia dell'arancia, quella del limone e la mela con i chiodi di garofano. Mescolare con un cucchiaio di legno e portare lentamente ad ebollizione per circa dieci minuti con fuoco basso e fino al completo scioglimento dello zucchero. Adesso attenzione perché come dei veri chef si deve avvicinare una fiamma alla superficie in modo da fare evaporare tutto l'alcol, questo prenderà subito fuoco sprigionando delle fiamme blu che si spegneranno quasi subito. Spegnere, attendere qualche minuto, filtrare con un colino e versare in tazze di ceramica o di vetro temperato.
La bella figura è assicurata, è molto buono e lo si può bere da soli o in compagnia, anche se non si ha ancora preso il raffreddore.
Giuseppe Agazzi
Rovato
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