La Nave di Harlock e i disagi dei cittadini

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Chiedo ospitalità al fine di esporre i disagi a cui siamo costretti noi abitanti dei palazzi prospicienti la Nave di Harlock a causa delle attività da quest’ultima svolte ed ancor di più dalla totale insensatezza di aver voluto e previsto una struttura con una simile destinazione proprio sotto le abitazioni di decine e decine di famiglie; «siamo» infatti reduci dall’ennesima kermesse musicale che per noi finitimi ha voluto dire, musica a volume altissimo che nonostante l’insonorizzazione pure curata della struttura e le finestre chiuse dato il periodo risulta ben udibile (fastidiosamente udibile, specie nei toni bassi) all’interno delle abitazioni (lascio immaginare nel periodo estivo), vociare, urla e grida (quando non zuffe) fino a tarda notte di avventori più o meno maleducati, colpi di clacson, automobili parcheggiate ovunque, sopra i marciapiedi e persino sopra le aiuole di verde pubblico (peraltro di recente oggetto di lavori di manutenzione) senza che vi fossero in zona forze dell’ordine o polizia locale ad apprezzare tali posteggi «creativi».Inutili ovviamente i tentativi di invocare l’intervento di forze dell’ordine e polizia locale, dal momento che si viene subito archiviati come il cittadino puntiglioso che null’altro ha da fare di notte se non richiedere lo spauracchio di una divisa per due ragazzotti vocianti, e che sarà mai. Per vero l’attuale gestione dal principio aveva mostrato alcune cautele come il porre del personale all’imbocco di via Ducos onde minimizzare il disagio per i residenti dato dal parcheggio selvaggio dei veicoli, cautele così apprezzate e poi finite presto nel dimenticatoio. Ora mi chiedo: possibile non si possa fare musica a volumi meno disumani? Possibile che non si possa approntare del personale in grado di curarsi che torme urlanti non si soffermino proprio sotto le finestre delle nostre case e camere da letto? Possibile che gli spettacoli musicali debbano sempre iniziare alle 23 per poi concludersi verso le 2 (con buona pace di tutto il discorrere fatto su come evitare le famigerate «stragi del sabato sera») con le successive operazioni di smontaggio ed altro che si protraggono per almeno una buona ora? Possibile che sia necessario gettare il vetro nell’apposito cassonetto nel cuore della notte? Possibile infine che una struttura del genere debba in ultima risolversi in una banale attività di locale musicale e da ballo (con tanto di dj set), che non è forse cultura (a cui la struttura ripeto dovrebbe essere destinata, l’aggregare facendo cultura) anche la musica classica o il jazz? Resta il rammarico ancora una volta per aver comunque pensato una realtà come la Nave di Harlock in un luogo assolutamente non adatto allo scopo, vuoi per la scarsità di parcheggio, vuoi per la vicinissima prospicenza di palazzi abitati, mettiamoci infine l’evidente assenza di controlli. Mi auguro che queste mie sacrosante doglianze possano essere accolte con collaborativo riscontro da parte dei dirigenti della struttura, nonché dagli uffici ed enti preposti al controllo.
Gianpaolo Guindani Brescia

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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