La gratitudine verso l’impegno a favore del MarteS
Chiedo ospitalità alla Sua rubrica per manifestare la riconoscenza, mia e della famiglia Sorlini, nei confronti di tutte le persone che, in occasione delle Giornate Fai di Primavera, hanno permesso l’apertura del complesso monumentale del MarteS, realtà voluta da mio padre e che si avvia ora verso la definitiva apertura al pubblico. L’organizzazione della delegazione bresciana del Fai ha superato le nostre più ambiziose aspettative. I progetti di alternanza scuola-lavoro attivati dalla Fondazione Luciano Sorlini con gli Istituti scolastici Girolamo Bagatta e Bazoli-Polo di Desenzano del Garda, Paola Di Rosa di Lonato del Garda, Caterina de’ Medici di Gardone Riviera e Don Milani di Montichiari hanno garantito le visite accompagnate da studenti che in molti casi hanno commosso i visitatori per la loro vivace e entusiasmante preparazione. Per questa straordinaria riuscita, un ruolo prezioso e determinante ha avuto la Comunità di Calvagese che ha accolto con grande lungimiranza l’invito a collaborare all’appuntamento del Fai indicando ai visitatori gli altri luoghi di interesse culturale del paese e coordinando un piccolo «esercito» di appassionati e encomiabili volontari. Sono certo che sotto gli auspici di questo singolare «battesimo» il MarteS Museo d’Arte Sorlini potrà traguardare altri meravigliosi obiettivi ponendosi come stimolo per la valorizzazione culturale non solo della Collezione voluta da mio padre, ma dell’intera comunità del Garda, del territorio di Brescia, oltre che del Comune di Calvagese della Riviera alla cui cittadinanza va il mio più sentito ringraziamento.
// Stefano SorliniPresidente Fondazione Luciano Sorlini
Gentile presidente, ci associamo ai suoi ringraziamenti estendendo le sue considerazioni a tutto il territorio provinciale e a tutte le realtà (cominciando dalla Fondazione che lei presiede) che nei diversi ruoli hanno contribuito alla riscoperta e alla condivisione delle «perle» di casa nostra. La Delegazione bresciana del Fai, che già ci aveva abituato a cose grandi, ha davvero superato se stessa, grazie anche ad una comunità matura che sa guardare a sé con occhi nuovi e curiosi. È bello, oltre che doveroso, riconoscere la genuinità e la forza dell’essere e del fare, insieme. Ne usciamo tutti più arricchiti. (n.v.)
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