La grande sfida di «Azione Parkinson»

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Chiedo cortesemente ospitalità quale presidente dell'Associazione «Azione Parkinson» con sede in Brescia in viale Italia 13/2, associazione senza fini di lucro che da sette anni è impegnata a sostenere i malati di Parkinson nell'arduo percorso della loro patologia. Ogni volta che ci intratteniamo su questo argomento con i nostri associati viene spontaneo ripercorrere ricordi e sensazioni, timori e delusioni, ma anche le tante soddisfazioni e gratificazioni che ci hanno fin qui accompagnato e che rappresentano un forte stimolo per le iniziative future. La nostra avventura - forse potremmo meglio definirla «sfida» -, iniziata d'impulso nel 2005 per volontà ed impegno di un ristretto gruppo di malati, coadiuvati e sostenuti da un comitato scientifico di valenti medici specialisti, è ormai una realtà consolidata con un attivo di buoni risultati, ed altre iniziative in procinto di partenza. Essendo riuscita in questi anni a creare una rete solidale di rapporti e di conoscenze umane e personali, la nostra Associazione rappresenta indubbiamente un punto di riferimento per i malati ed i loro familiari ai quali forniamo utili informazioni e scambio di esperienze, coinvolgendoli altresì in attività riabilitative e socializzanti. Incontrarsi con persone che vivono gli stessi problemi significa facilitare il confronto per una migliore comprensione della quotidiana realtà della malattia e consentire la condivisione senza ritrosie delle proprie difficoltà e dei propri personali timori. Talvolta significa anche trovare accorgimenti pratici o soluzioni nuove per fronteggiare i tanti disturbi collaterali che accompagnano fin dall'esordio questa complessa malattia. «Azione Parkinson» vanta all'attivo anche una fattiva e generosa collaborazione da parte dei nostri medici specialisti che sanno trovare tempo e pazienza per fornire, in occasione di incontri periodici, una corretta informazione scientifica a malati e familiari, ascoltando e rispondendo in modo pratico alle loro richieste di chiarimenti. Per chiudere, vorrei rivolgere una calda esortazione a tutti i malati parkinsoniani: pur consapevoli della pesante condizione esistenziale che coinvolge tutto il nostro essere, non precludiamoci la possibilità di godere delle cose positive che la vita ancora ci riserva. Affrontiamo le difficoltà con spirito combattivo, stimolati dalla giusta convinzione che, nella maggior parte dei casi, poco avremo perduto se riusciremo a mettere in campo volontà ed orgoglio personale nella lotta alla malattia.

Renato Carboni
Presidente «Azione Parkinson»
Brescia

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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